In linguaggio segreto delle erbe aromatiche

 Spesso relegate in un angolo del giardino a cui non si da molta importanza, le erbe aromatiche sono piccoli capolavori di Madre Natura, ricchi non solo di sapore, ma anche di proprietà benefiche conosciute e utilizzate in medicina naturale e aromaterapia da millenni. Non dico nulla di nuovo, lo so. Del resto quando ancora il concetto di giardino come luogo in cui coltivare piante e fiori solo a scopo ornamentale e per il godimento degli occhi, non era ancora stato sviluppato, le aromatiche o, piante officinali, erano coltivate nei giardini dei monasteri medievali dove i monaci le usavano per creare medicamenti che avrebbero dato sollievo al corpo e allo spirito. 

Io ho scelto di coltivare alcune aromatiche come piante compagne delle rose nella bordura che sto creando nella prima stanza del giardino. Essendo sempreverdi, riempono lo spazio anche nei momenti in cui le rose non sono in piena fioritura. Il loro fogliame particolare, con diverse forme e colori, aggiunge un tocco di interesse alla bordura in ogni stagione. Inoltre, essendo alcune di loro, come la Santoreggia, repellenti per gli afidi, mi aiutano a combattere questi ospiti indesiderati che attaccano e rovinano le rose di maggio in particolare.

Tralasciando le proprietà terapeutiche di ogni singola varietà, oggi vi voglio parlare di un aspetto poco noto di queste erbe alleate degli chef e dei naturopati: il loro significato nel linguaggio dei fiori. Eh sì! Anche le aromatiche possono essere usate per comunicare con chi amiamo perchè ad ognuna è associato un particolare significato che le rende doni speciali in ogni occasione. 

Rosmarino

Iniziamo con il Rosmarino. Questa pianta nota a tutti per il suo uso in cucina e per il suo aroma particolare è ricca di positività: fin dall'antichità infatti è associata alla buona sorte. Nel 1800, il secolo del linguaggio dei fiori per eccellenza, si credeva che bastasse tenerlo a contatto con la pelle per essere felici e che coltivandolo sulla finsestra potesse allontanare la sfortuna. Se vogliamo augurare buona fortuna e felicità, dunque, doniamo una piantina di rosmarino che per gli antichi egizi era associato anche con l'immortalità tanto che se ne metteva in mano un rametto ai defunti per accompagnarli nel viaggio verso l'aldilà. Tradizione in uso anche in occidente dove si era soliti fare corone funebri di rosmarino, mirto e alloro per far transitare l'anima del caro estinto verso l'eternità.

Santoreggia

Poco distante dal Rosmarino, ai piedi della rosa Ibrido di Moschata 'Felicia' troviamo la Santoreggia o pianta dell'amore perchè pare che abbia proprietà afrodisiache. Donatela a chi forse nella vita avrebbe bisogno di un po' di 'sprint in più'.....

Menta

Sempre ai piedi di 'Felicia', ecco la Menta: simbolo di sobrietà e temperanza....vuole smorzare i bollenti spiriti della Santoreggia sua vicina di giardino? Può darsi! Pianta tenace e robusta, è anche simbolo di saggezza, forza, sentimento e di amore eterno che resiste ad ogni avveristà. Molto bella quando è in fiore, la Menta è una pianta decisamente infestante. Se non la volete falciare e se non volete che invada tutto il giardino, vi consiglio di coltivarla in vaso.

Salvia

Proseguendo tra rose, lavande e graminacee, protagonsite della mia bordura, troviamo la Salvia che cresce tra la Noisette 'Marie Dermar' e la inossidabile floribunda 'Iceberg'. La Salvia è una presenza preziosa in una bordura per il colore grigio del suo fogliame profumato. Io adoro questo colore freddo in giardino perchè amo i contrasti cromatici dati dagli arbusti. Anche i suoi fiori lilla e viola sono un contrasto molto bello con i toni rosa e bianco delle rose che la circondano. Simbolo di salute per eccellenza è un ottimo dono di buona ripresa per chi è in convalescenza. 

Maggiorana

Poco distante, ai piedi della rampicante di David Austin 'Grahm Stuart Thomas' e della rosa moderna 'Highgrove' di Harkness, cresce la maggiorana: simbolo di bontà e conforto. 

Timo

Alla fine della bordura, tra le rose gialle 'Vanessa Bell' e 'Lady Hillington' e nei pressi dell'arco che conduce al vialetto delle rose da sciroppo, ho piantato il timo: il respiro di Zeus per gli antichi greci. Simbolo di amore duraturo, il timo spesso è anche associato all'operosità e al lavoro delle api.

In occasione della cena di fine anno che ho organizzato qui a casa, facendo un giro in giardino alla ricerca di qualche ingrediente per un centrotavola, mi sono lasciata ispirare dalle aromatiche e ho deciso di realizzare mazzetti come segnaposto per i miei ospiti. 


Mazzetti non solo profumati, ma anche ricchi di significato. Ai miei amici ho augurato: salute, buona fortuna, amore eterno (con un po' di passione), bontà, saggezza e operosità. Regalo virtualmente anche a tutti voi che mi seguite con affetto questo mazzetto di buoni auspici: spero davvero che il 2022 sia per tutti un anno ricco di cose belle, quelle che più desiderate!





























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