Fiori lenti dal nostro giardino, bouquet #34 - Slow flowers from our garden

Il bouquet di questa settimana non è solo di stagione, ma anche magico. E', infatti, il mazzetto che la tradizione vuole sia realizzato in occasione della festività di San Giovanni Battista, l'unico Santo, a parte la Madonna, del quale la chiesa ricorda anche la data di nascita.
Una tradizione molto antica, profondamente legata al mondo di campagna che unisce tutta l'Italia, pur con piccole sfumate differenze.
Ogni regione ha la sua combinazione di erbe per questo bouquet magico, ma le più usate sono:
lavanda, iperico (pianta scaccia diavoli), ruta, verbena (propiziatoria per l'amore), salvia (simbolo di salute), elicriso, rosmarino, petali di rose, alloro, mentuccia (detta anche erba santa), artemisia e finocchietto selvatico.
Non è necessario avere tutti questi ingredienti,  anche io non li ho, andate a fare due passi in giardino o nel vicinato e vedete un po' cosa trovate. E' il credere nella magia, soprattutto, ciò che la rende efficace, non trovate?
Dopo aver realizzato il mazzo, appendetelo fuori dalla porta, sarà un potente talismano per allontanare la negatività. Potete anche regalarlo a qualcuno, perchè no? Sarà molto gradito.
I riti della notte tra il 23 e il 24 giugno sono molti. Come spesso accade, sacro e pagano si fodono in queste piccole usanze scandite dal ritmo delle stagioni che bisogna conservare e tramandare. I ragazzi di oggi hanno bisogno di un po' di magia che li ancori alla storia del proprio territorio e della propria famiglia. Io amo ripetere questi piccoli gesti stagionali, nella speranza che, un giorno, anche i miei figli se ne ricordino e li ripropongano ai loro.
La scrittice e studiosa di tradizioni Maria Castelli Zanzucchi, spiega così la magia di questa notte:
"il sole raggiunge il suo punto più alto: è sapere comune che la notte di San Giovanni è il tempo in cui i pianeti e i segni zodiacali concorrono a caricare di virtù le pietre e le piante. E' una notte magica, la notte dell'impossibile, dei prodigi, degli inganni, degli infusi malvagi e delle streghe". 
Ah la magia!! Quanto ne ha bisogno questo mondo, non credete? Ora, streghe a parte, a tradizione vuole che la rugiada che bagna la terra questa notte sia carica di energie positive ricche di benefici e in alcuni luoghi si fa di tutto per raccoglierla stendendo un fazzoletto da strizzare il mattino seguente per imbottigliare questo elisir di salute e bellezza. 
Strettamente collegato alla magia della rugiada è il rito dell'acqua di San Giovanni, e qui entrano in scena i fiori e le erbe: dall'unione delle magiche gocce cadute dal cielo con le proprietà di alcune piante (le stesse usate per il mazzetto), tenute in acqua posta in una bacinella all'aperto per tutta la notte, nasce un potente infuso contro la malasorte e le malattie. La mattina del 24, infatti è usanza lavarsi le mani e la faccia con quest'acqua ricca di benefici. Al di là del credere o meno nell'efficacia di questi rituali, io trovo che siano davvero tradizioni molto belle da custodire e tramandare.  

                                         
Non solo fiori magici per questa notte, ma anche il fuoco dei falò con i quali, a pochi giorni dal solstizio d'estate, quando il sole è al massimo del suo splendore, si celebra la vittoria della luce sulle tenebre. C'è una similitudine con quanto accade a dicembre, tant'è vero che qualcuno chiama questa notte il 'Natale d'estate' e del resto, per chi ci crede,  San Giovanni Battista nelle sue predicazioni annunciò proprio la nascita di colui che avrebbe sconfitto le tenebre della morte. Il culto del sole e della luce è profondamente radicato anche nella cultura pagana sulla quale, quella cristiana ha innestato il suo credo.





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