Ibridi di Moschata, cascate di colore e di profumo in giardino


Tra le rose che mi stanno dando maggiore soddisfazione in questo 2020, ci sono sicuramente gli Ibridi di Moschata prodotti dall'inglese Pemberton e dal suo erede Bentall. Il mio interesse per questo gruppo di rose, forse poco conosciuto, è nato parecchi anni fa da una ricerca storica. Volevo inserire nel mio giardino di rose piante che avessero un legame storico con la mia casa. La villetta bifamiliare in cui vivo è stata construita dal nonno di mio marito nel 1911, esattamente lo stesso anno in cui Pemberton iniziava a fare esperimenti di ibridazione che diedero origine ad alcune delle rose, a mio avviso, più belle che siano mai state prodotte. Un caso? Forse! Io credo molto nei segni della storia e questa coincidenza temporale mi spinge a proseguire lo studio della vita di questo rodologo e delle sue rose. Ecco alcuni dei miei appunti. Buona lettura!


Se rispettiamo la convezione secondo la quale si definiscono “antiche” le rose prodotte prima il 1867 Felicia, Penelope, Cornelia, Vanity, Ballerina e le loro compagne devono essere classificate come “moderne” anche se la loro storia è profondamente radicata nella  mia amata Inghilterra Vittoriana, periodo di formazione del loro creatore: il Reverendo Joseph Pemberton.
Pemberton_small Il Reverendo Pemberton ad una mostra di rose (foto Web)

Chiudiamo gli occhi, dunque, e viaggiamo nel tempo. Siamo nel 1864. Entriamo in punta di piedi nel giardino di un cottage vittoriano, stracolmo di rose: quelle piantate e coltivate dalla nonna, le antiche non rifiorenti, ma ricche di fascino e profumo, sono state spostate nelle aiuole più remote per lasciare spazio ai nuovi arrivi dalle prolungate fioriture. Anche il giardino, si sa, segue le mode dei tempi. Tra queste “novità”, il padre rosomane del piccolo Joseph, acquistò una delle mie preferite: la Bourbon Souvenir de la Malmaison che toccò il cuore anche del ragazzino, tanto che alla partenza per il collegio se ne portò dietro una talea per sentire meno la nostalgia di casa.
                                                    Souvenir de la Malmaison

Che bella questa immagine di un ragazzino che porta con  sé i suoi affetti riflessi in una rosa. Quella pianta ne sa di casa, nei momenti di solitudine gli ricorderà la famiglia e lo consolerà….le rose sanno fare anche questo: riempiono il cuore.

Dopo la morte del padre, nel 1874, Joseph e la sorella Florence iniziano partecipare a concorsi florovivaistici e mostre di rose e nel 1876 si iscrivono alla National Rose Society appena creata. Negli anni seguenti, il Reverendo Pemberton inizia il suo ministero a Collier Row, continuando a coltivare la sua passione per le rose e a vincere premi e onorificenze. 
Tuttavia, il cuore del Reverendo continua a battere soprattutto per le rose antiche che sua nonna e il padre coltivavano in giardino e, non esistendo nelle mostre un premio dedicato a quella categoria, ormai sorpassata nell'affetto degli appassonati, da ibridi perpetui e ibridi di tè, decide di smuovere le acque e, con un gesto che potremmo definire 'di protesta', porta alla mostra annuale di South Kensington una composizione formata da: Aimee Vibert, Maiden's Blush, Rosa Mundi e Lucinda che espone con un cartello con su scritto 'fuori concorso'. Quel mazzo di rose così romantiche attira l'attenzione di molti visitatori e appassionati che, con grande gioia di Joseph stesso, riscoprono e rivalutano il fascino di queste antiche bellezze non rifiorenti.
Nel 1911, mentre da queste parti si inizia la costruzione della casa in cui abitiamo, con l’aiuto dei suoi giardinieri John e Ann Bentall, Pemberton fa il passo successivo e inizia a ibridare le sue prime varietà. Il sogno era dare il suo contributo al mondo delle rose, creando un nuovo gruppo di piante che fossero sempre in fiore pur ricordando nell'aspetto e nel profumo le rose antiche del giardino della sua infanzia. Le nuove nate, ottenute da incroci tra “Trier”(derivata da Aglaia, ottenuta da Lambert nel 1896 incrociando una Rosa Multiflora con la Noisette Reve d'or) e alcuni Ibridi di tè, furono chiamate “Ibridi di Moschata”. Il nome fu coniato dall'allora segretaria della National Rose Society in una recensione per la rosa 'Pax' introdotta nel 1917 e da allora è diventata la denominazione ufficiale di questo gruppo di rose inglesi che mantengono molte caratteristiche delle Multiflora (rifiorenza, fiori a grappolo, profumo) e degli  ibridi di tè, ma che poco hanno in comune con le Moschata da cui prendono il nome. 
  
                                                                                  Aglaia
 
  Trier

In punto di morte, nel 1926, il Reverendo Pemberton volle essere portato al piano superiore  della sua casa, la Round House, per poter chiudere gli occhi ammirando la passione di una vita: le sue amate rose che lasciò in eredità al giardiniere Sprizen e ai coniugi Bentall, i quali continuarono la sua opera, passando poi l’azienda al figlio Jack che la portò avanti fino agli anni ’70.
Secondo la tradizione del villaggio di Havering-atte-Bower nella contea inglese dell'Essex in cui si trova anche il Pemberton Rose Garden, la Round House dove il Reverendo visse gli utlimi anni della sua vita e morì, fu costruita da un mercante di tè in pensione che volle per la sua casa questa strana architettura che ricorda la forma di un tea caddy, cioè di un contenitore per il tè, in onore di questo prodotto che aveva fatto la sua fortuna. Rose e tè che tornano a intrecciarsi dunque? Altra casualità per me che amo il tè  e la sua storia quanto le rose? Chissà...fatto sta che dovrò aggiungere questo giardino e questa dimora alle tante che devo, prima o poi visitare in Inghilterra. Oggi, la Round House (che vedete in una foto tratta dal web) è una casa privata che ogni tanto apre ai visitatori.


Vi lascio il link, nel caso vogliate fare un tour virtuale del Pemberton Rose Garden, giardino storico che circonda una antica dimora, oggi sede del Saint Francis Hospice.

Ecco gli ibridi di Moschata della mia collezione che conto di arricchire il prossimo anno con altre varietà di questo gruppo così generoso di fioriture e nato nello stesso anno in cui nasceva la mia casa.
                  Felicia (1928)

                          Penelope (1924)
                              Buff Beauty (1939)

                                   
 Ballerina (1933 Bentall)

 💚💜💙💛
Among the roses that are surpring me with their repeated flowering this year, I have to mention Reverend Pemberton's Hybrid Musks. If we respect the conventional borderline between Ancient and modern Roses, Felicia, Penelope, Cornelia, and the others must be considered as Modern ones, as they were introduced after 1867. However, their history is deeply rooted in my beloved Victorian England, the background of their creator: Reverend Joseph Pemberton.
Let’s close our eyes, then, and dream back to 1864. We’re in a beautiful Victorian cottage garden heaped with roses, of course. Over there, in the oddest corners we can spot old fashioned plants while in the main flowers beds, there's a triumph of the new standard roses chosen by young Joseph’s rosemaniac father. Among them, one purchased at Thomas River’s Hertfordshire nursery: Souvenir de la Malmaison. Joseph loved it so much, that he brought it to boarding school with him, as a way to feel close to his family.
After his father’s death in 1874, Joseph and his sister Florence started to take part into rose shows and competitions all over the country, and in 1876 they joined the new born National Rose Society.  In the following years Reverend Pemberton began his ministry in Collier Row, still growing his passion for roses and winning awards for his plants. In 1911 (exactly the same year when my house was built)  he eventually began to breed new varieties with the help of his gardeners John and Ann Bentall. His dream was to create long lasting plants which could be in bloom up to Christmas. As mother plants, he chose“Rose Trier”, (derived form Aglaia, a Hibrid multiflora introduced by  Lambert in 1896) that was crossed mostly with hydrid teas. The new born roses were called “Hybrid Musks”, even if they have very little in common with Musk roses.
They form big bushes producing mostly clusters of flowers higly scented and highly repeating.
 Before dying, in 1926, Reverend Pemberton asked to be brought upstairs, so as to close his eyes while admiring hs life-long passion: roses.

After his death the rose gardens were inherited by the gardener Sprizen and by the Bentalls who kept on his work at the nursery leaving it to their son Jack who worked there up to the ‘70s.

Today, you can visit Pemberton Rose Garden in Havering-atte-Bower in Essex (you can find the link to the garden above)



Fonti:
Roses du Temps passè, Vivaio Anna Peyron
Rose perdute e ritrovate, Mimma Pallavicini e Carlo Pagani, ed. Pendragon
The Graham Stuart Thomas Rose Book, Sagapress, Timber Press
Le immagini storiche del Revernedo Pemberton sono state gentilmente concesse dal Pemberton Rose Garden che ringrazio per le informazioni storiche e per la gentilezza.


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