Piante da scoprire: i crisantemi

 Ad alcuni fiori e piante viene riservato un destino infausto quando le si associa a tematiche crude come la morte. Il crisantemo, in Italia, è per tutti il fiore dei defunti, da coltivare in un angolo dell'orto per poterne avere una buona scorta in occasione del 2 novembre o da acquistare in vaso per farne omaggio ai propri cari, lasciando poi le piante lì a seccare, inevitabilmente. Ma perché non andare al di là di questa triste associazione mentale e riscoprire tutta la bellezza e particolarità di questo fiore che ci può regalare i suoi splendidi colori per tutto l'atunno? Del resto, in molti altri paesi del mondo, il crisantemo o 'fiore dell'oro' è simbolo di gioia, vita e felicità. In Gran Bretagna, ad esempio viene regalato in occasione delle nascite. Non ho avuto, dunque rimpanti a proporlo come fiore tematico per la comunione del dolcissimo Francesco, figlio di una mia cara amica che, da donna coraggiosa quale è, ha sfidato la scaramanzia e ha accettato l'idea!

                                              
E', poi, risaputo che il crisantemo rappresenta l'emblema ufficiale dell’impero nipponico: l'attuale stendardo dell'imperatore del Giappone è costituito, infatti, da un crisantemo dorato di sedici petali posto al centro di uno sfondo rosso, L'imperatrice utilizza lo stesso simbolo, ma  a forma di coda di rondine.


Il genere Chrysantemum indicum comprende circa 37 specie di piante originarie principalmente dell’Asia orientale, appartenenti alla famiglia delle Asteraceae. Alcune varietà sono simili alla margherita, altri presentano forme molto diverse tra loro, dalla classica infiorescenza sferica e ricca di petali allungati a piccoli pom pom che appaiono senza petali.

                
 La coltivazione di questo fiore ha avuto origine in Cina circa 2500 anni fa e l'amore nei suoi confronti da parte del paese dei mandarini è testimoniato anche dalla sua presenza ricorrente nelle opere d'arte a tema botanico più antiche. Il crisantemo fu introdotto in Europa, precisamente in Francia, nel 1700 per poi diffondersi anche nelle Americhe.
Il famoso cacciatore di piante (e di tè) Robert Fortune, ne introdusse in Europa diversi esemplari che aveva potuto ammirare nei giardini di Canton e non solo. I nostri giardini hanno un grande debito di gratitudine nei confronti della Cina. Da là, infatti, arrivano moltissime delle nostre amate piante. 



 Allo stato spontaneo i crisantemi si presentano come erbacee perenni o piccoli cespugli che possono raggiungere più di un metro di altezza. Nei paesi temperati sono coltivati all’aperto, come piante da giardino. Nel  nord Euorpa e nord America, invece, sono considerati soprattutto fiori da taglio e vengono cresciuti per lo più nelle serre per essere immessi sul mercato, dato che sono adattissimi anche per bouquet e composizioni floreali. Se osservate con attenzione gli interni di alcune serie TV, noterete la presenza di mazzi di crisantemi negli ingressi e nei salotti. In autunno, poi, le bellissime decorazioni dei portici, che abbondano sui social, sono un tripudio di zucche e crisantemi, avete notato?


Perchè lasciarsi influenzare dalla superstizione, dunque e rinunciare a coltivare un fiore non solo bello, ma anche così interessante dal punto di vist storico? Il vero giardiniere sa andare al di là degli schemi, è una mente libera che sceglie le piante per il loro valore decorativo, nonostante i pregiudizi!

(alcune delle foto usate sono tratte dal web)

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In Italy, chrysanthemums are associated with the image of death as they are normally used to decorate tombs on 2nd November. But what if we could go past this sad association and look at these beautiful flowers for what they really are: lovely plants that can give us spots of colour throughout autumn?
Chrysanthemum chinense (golden flower) is a genre composed of 37 varieties native of Asia. As they belong to the Asteraceae family, some of them are very similar to daisies. They were introduced in Europe in 1700 and today they are grown both as shrubs and as cut flowers. The chrysanthemum is the symbol of the Japanese Empire, indeed it is present in the coat of arms of the emperor and empress.












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