Io e il mio giardino

 Io e il mio giardino ci frequentiamo ormai da una decina di anni. Vivo in questa casa da quasi ventuno, in realtà, ma la mia avventura di giardiniera è inizata quando i miei figli sono stati abbastanza grandi da non aver bisogno della mia costante presenza accanto a loro e così, ho iniziato a esplorare i dintorni di casa. Chi mi conosce e chi è già stato qui, sa che il mio non è un giardino semplice. Ma del resto, a me le cose semplici non piacciono. Come spesso accade a Genova, il mio è un terreno in salita, un insieme di fasce che salgono verso il bosco, amato compagno e odiato nemico, che mi porta, spesso, le incursioni dei caprioli. 

Dunque, ormai dieci anni fa, stanca di 'usufruire' solo dello spazio immediatamente antistante la casa, ho inziato ad avventurarmi su verso il bosco, oltre l'orto di mio suocero Lino. Avevo in testa l'idea di provare a vedere se fosse possibile ampliare lo spazio, trovare una nuova dimensione che consentisse anche di fare due passi intorno alla casa. Beh, fino ad allora, non mi ero mai spinta lassù, non ci ero ancora andata con gli occhi ben aperti, inseguendo un'ispirazione, un'idea, un sogno. Ebbene, ad ogni passo trovavo nuovi spazi che avrei potuto ripulire e fare miei. Forse un giardino, là sotto le cose accatastate nel tempo e sotto l'erba, c'era davvero, dopo tutto. Da quella prima esplorazione sono cambiate tante cose: il giardino è cresciuto e con lui sono cresciuta anche io nella consapevolezza che lavorare la terra, passare ore in contatto stretto con la natura apporta davvero benefici alla salute: rilassa, ci mette in contatto con noi stessi e con il silenzio che ristora e aiuta a respirare a pieni polmoni.

Il giardino c'era eccome e mi stava aspettando con la sua struttura particolare e con le piante scelte da chi lo ha coltivato prima di me. Come ho scritto tempo fa, chi eredita un terreno, eredita i sogni dei giardinieri che lo hanno preceduto. Bisogna avere rispetto per ciò che si trova, perchè ognuna di quelle piante ha fatto parte del progetto di qualcuno. Io non ho fatto altro che aggiungere i miei colori. Spesso si sente dire che, tutto sommato, il giardiniere è un pittore che con le piante crea  un paesaggio sulla tela. Ecco la mia tela era già definita e io non dovevo fare altro che  aggiungere le mie pennellate.

Cosa c'è nel mio giardino? Beh, si sa, soprattutto rose! Quelle inglesi di David Austin, le Bourbon, gli Ibridi di Moschata di Pemberton, le cinesi, le damascene, quanche Ibrido rifiorente.  Oltre le rose, poi,  ci sono le hydrangee, le dalie e tante diverse specie che piano piano ho scoperto e imparato ad amare perchè fanno da controcanto alle rose e danno vita al giardino nei mesi in cui queste non sono fiorite.  In questi anni, mentre progettavo e coltivavo, ho letto, studiato, approfondito. Mai avrei creduto che dietro ai fiori ci fossero tante storie così affascinanti. La cultura del giardino è diventata una passione grande che mi fa piacere condividere con chi mi legge. 

 Spesso mi dicono che ormai mi si associa alle rose e al tè e questo mi fa molto piacere. In questi anni, ho visto diverse persone iniziare a coltivare il proprio giardino e a condividerne le foto. Sono felice di avere contribuito a riaccendere o accendere questa passione in loro perchè in questo modo, tutti insieme, diffondiamo po' di bellezza sui social dove di cose brutte ce ne sono davvero troppe purtroppo. 

Leggevo recentemente un testo di Pia Pera, la famosa scrittrice giardiniera, dove si diceva che qualsiasi giardino, grande o piccolo che sia, fosse anche un balcone di periferia immerso nel grigio e nel cemento, è una atto di bellezza importantissimo. E' vero, ne sono convinta! Il mio non è un bel giardino, per carità. Non secondo i canoni ufficiali, magari. Non si trova immerso in un paesaggio mozzafiato, è pieno di difetti che non si possono correggere e di errori ai quali costantemente cerco di rimediare, ma è il mio giardino, il mio contributo alla bellezza della natura e ne sono fiera! 

Questo blog è nato con lo scopo di raccontarlo e tornerò a farlo a partire dalle rose, ma mi piacerebbe anche iniziare a far conoscere i giardini di quegli appassionati coltivatori di bellezza e di sogni che, come me, non dispongono di schiere di giardinieri e di ettari di terreno, ma che fanno tutto mettendo davvero le mani nella terra con passione e fatica.  Quanti bellissimi giardini segreti ci sono e quante belle storie di piccoli, grandi giardinieri da raccontare. Se siete tra questi, vi andrebbe accompagnare me e chi mi legge nel vostro giardino (o balcone)? Scrivetemi e io sarò felice di raccontarvi. 

Commenti

  1. Un bellissimo e interessante post, ti seguirò con immenso piacere. Io purtroppo non ho un giardino ma un bel balcone che nella bella stagione è adornato di fiori e mi piacerebbe vederlo fiorito anche in inverno. Un abbraccio Lory

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    1. Loredana, se vuoi possiamo raccontarlo. Ogni spazio verde, per quanto piccolo, è un atto di bellezza, anche un balcone o un singolo vaso. Se ti fa piacere, sarò felice di ospitarti. Buona giornata!

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  2. Loredana, se vuoi possiamo raccontarlo. Ogni spazio verde, per quanto piccolo, è un atto di bellezza, anche un balcone o un singolo vaso. Se ti fa piacere, sarò felice di ospitarti. Buona giornata!

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  3. Bellissimo post ti seguirò io non ho il giardino e nemmeno il pollice verde ma adoro i fiori

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    1. Grazie mille, sei davvero molto gentile. Il pollice verde si può 'coltivare', chissà magari ti verrà voglia di provare con un pianta da appartamento. Ma ti avverto: il giardinaggio crea dipendeza🤣🤣
      Buona giornata!

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  4. Bellissima idea. Poetica e affascinante.

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    1. Grazie, scusa il ritardo nella risposta, ma non ho ricevuto la notifica. Il giardino è poesia :)

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