Il giardino di Giovanna

 Sono felicissima oggi di accompagnarvi nel giardino di una carissima amica: Giovanna Chiesi.

Ci conosciamo ormai da anni, abbiamo condiviso una parte delle nostre carriere di insegnanti e continuiamo ad avere in comune la passione per i fiori che ci unisce anche se non riusciamo a vederci spesso. Giovanna abita in una bellissima casetta circondata da un ampio giardino curato con passione. Quando si coltiva un giardino nasce con esso un rapporto speciale di dipendenza reciproca. Noi curiamo lui e lui cura noi e la nostra anima, è un beneficio reciproco di cui non si riesce a fare a meno. Andiamo, dunque a trovare Giovanna e lasciamoci accompagnare nel suo giardino con la dolcezza e la sensibilità che sono le sue doti più vere:

Il mio giardino è vita, è rifugio, è cura, è amore. Sono cresciuta in campagna nel verde con nonni contadini dai quali ho imparato ad osservare la natura e i suoi ritmi, a scoprire le prime gemme sugli alberi, le prime tenere piantine spuntare dalla terra. La terra insegna la cura, il rispetto; senza cura e sguardo attento le piante non crescono o si ammalano così come le persone. 



Il giardino è vivo e nella solitudine di questo anno particolare mi ha regalato speranza, durante l'inverno le piante spoglie sembra che non possano più riprendersi invece riposano e rendono salde le loro radici per poi rinascere con  vigore a nuova vita all'arrivo della primavera per regalarci una maggiore ricchezza di foglie, fiori e frutti. L'inverno della pandemia non è sterile, ma offre l'occasione di coltivare pensieri nuovi per riprendere a vivere con più vigore. 



Fatico a descrivere cos'è per me l'amore per le piante, non trovo parole giuste: è incanto, tenerezza, stupore. Il primo sguardo del mattino è per loro, esco, ascolto il canto degli uccellini, scruto ogni piccolo angolo per cogliere il primo fiore che fa capolino tra i fili d'erba che iniziano a colorarsi di verde brillante, osservo i rami degli alberi per scoprire i germogli che rompono la corteccia, mi incanto a vedere i raggi del sole filtrare tra i rami o la pioggia bagnare le foglie e il terreno per dissetarlo. 

Ogni pianta che ho scelto per il mio giardino ha una storia, è frutto di una scelta. Ho voluto ricreare dove vivo oggi un po' dell'atmosfera della casa di campagna in cui sono nata. Le grandi ortensie ai lati dell'ingresso di casa, le rose amate da mia nonna, le viole del pensiero che sceglieva la mamma, i cespugli di margherite, tante camelie e azalee. Ma non mancano alcune piante da frutto, soprattutto amarene di cui era ghiotta la mamma, il ciliegio per ricordare quando mi rifugiavo sotto le sue fronde per ripararmi dal caldo e per giocare. Sono il mio orgoglio in primavera quando sono coperti di fiori che a lato del vialetto di casa sembrano formare una bianca cascata. In fondo il mio giardino sono io, le mie radici, i miei affetti profondi.

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