La confraternita dei giardinieri

 "E' l'Inghilterra un giardino, e non si fanno tali giardini cantando"

Rudyard Kipling

E' proprio vero, l'Inghilterra e tutto il mondo anglossassone hanno una cultura del giardino davvero unica al mondo. "L'inglese giardiniere" è uno stereotipo con una salda base di realtà, forse perchè anche nelle aree urbane molte persone hanno la fortuna di riuscire a ritagliarsi uno spazio verde che curano con amore e riempiono di ogni bellezza possibile. Il giardinaggio è decisamente un hobby nazionale per gli inglesi. Come vorrei lo fosse anche qui da noi. Che tristezza vedere certi desolanti giardini, cortili o anche le stesse aiuole ai bordi delle strade in balia dell'incuria e del'abbandono. 

Durante il lockdown della scorsa  primavera c'è stata una ripresa dell'interesse verso il verde. Molti vivaisti sono stati subissati di richieste, per loro fortuna, e a me fa molto piacere.. Tuttavia, spesso mi chiedo che fine avranno fatto quelle rose o piante acquistate per trovarsi il modo di passare il tempo. Seguendo alcuni gruppi social legati alle rose in particolare, ho visto la gente correre all'acquisto come non ci fosse un domani, quasi come si faceva con la carta igienica nei supermercati. Per esperienza, posso dire che se si viene presi dalla fame di rose, ad esempio, è bene fermarsi un attimo, informarsi sulle diverse verietà prima di riempire ogni spazio con le sgargianti rose moderne. Perchè prima o poi, fidatevi, si andrà oltre la loro accattivante bellezza e si scoprirà il mondo delle rose antiche con la loro storia e il loro fascino che ci faranno rimpiangere di non avere più spazio per regalarcene almeno una. 

Plumbago, originario della fascia subtropicale

La bellezza rigenerante del giardinaggio avrà davvero, inesorabilmente e finalmente, colpito una buona parte di italiani o, ritrovato quel minimo di libertà di movimento, le povere piante saranno secccate o sommerse dalle erbacce? Questa è una domanda che mi pongo spesso, con la speranza che il germe del giardino abbia davvero contagiato tanti italiani e che un giorno si possa dire con orgoglio: "L'Italia è finalmente un giardino".

Tornando in Inghilterra, oggi vi voglio parlare di una lettura godibilissima che ci porta alle radici dell'amore degli inglesi per piante e fiori. Il titolo è molto accattivante:

La confraternita dei giardinieri. Come un gruppo di uomini uniti dalla passione per le piante rivoluzionò la botaica e i giardini d'Europa. Andrea Wulf. Ponte alle Grazie 

Un libro di 296 pagine che si legge tutto d'un fiato e che è frutto di una ricerca di anni scaturita dalla curiosità che spesso prende noi giardinieri: Ma da dove arrivano le piante del mio giardino? Chi ha dato loro un nome? A che specie appartengono? 

Hydrangea quercifolia 'Harmony', originaria del Nord America

Conoscere la storia delle mie piante è diventata per me una passione, esattamente come coltivarle ed è così per molti. E' sorpendente, addentrandosi in questa materia, scoprire come la maggior parte delle varietà botaniche che abbiamo da sempre visto nei nostri giardini, in realtà non siano autoctone, bensì originarie di paesi a volte molto lontani da noi. Questo libro ci racconta proprio di come molte di queste piate siano arrivate in Europa, nel corso del 1700, passando dalla verde Inghilterra, il cui stesso patrimonio arboreo, ad esempio, si deve ad uno scambio di semi e piante che due uomini in particolare: il commerciante di tessuti inglese Peter Collison e il proprietario terriero americano John Bartram che incalzato dalle richieste botaniche di Collinson, si trovò a  'convertire' la propria attività agricola in vivaio fornitore dei giardini inglesi. Con suo grande entusiamo, Bartram iniziò a intraprendere spedizioni nei boschi degli Appalachi alla ricerca di ghiande, semi e pianticelle da inviare al corrispondente che li distribuiva a svariati appassionati. Granzie a questo scambio, il paesaggio inglese prima e europeo poi, sono cambiati del tutto arricchendosi di colori, forme e bellezza. 

Le bellissime salvie ormamentali, molte delle quali originarie delle Americhe

Il rapporto commerciale di questi due pionieri del giardino durò parecchi anni, con alti e bassi nel loro legame di amicizia, a volte messo in crisi da consegne non andate a buon fine a causa del lungo viaggio in mare o per le richieste sempre più pressanti dell'inglese. 

Altri nomi più o meno noti ritornano del bel racconto della Wulf che, ad esempio ci presenta un Linneo molto poco amabile, tradito nel corso della sua colossale opera di classificazione delle piante dal pupillo che aveva inviato in Inghilterra per diffondere il suo metodo rivoluzionario. Il giovane Solander, tra l'altro promesso sposo della figlia del grande Linneo, non farà mai più ritorno dal maestro che non riuscirà a vedere gli esemplari raccolti dal giovane traditore che fece il giro del mondo a bordo della Endeavour capitanata dal mitico James Cook. Tra gli uomini coraggiosi in viaggio verso gli  oceani, c'era anche il venticinquenne Joseph Banks che diventò uno degli esponenti più imprtanti della botanica mondiale.



Rosa banskia 'Lutea', originaria della Cina fu introdotta nel 1924 
e dedicata alla moglia di Joseph Banks


Un libro ricco di aneddoti anche divertenti che ci fanno capire la passione alla base di alcuni avvenimenti fondamentali nel mondo della botanica e ci aiuta a conoscere meglio gli uomini senza il cui coraggio i nostri giardini oggi sarebbero, sicuramente, più poveri. 

Se vi interessa questo argomento, vi consiglio la lettura dell'articolo: Il mondo in giardino, pubblicato su questo blog qualche anno fa.

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