Il giardino di Rosella

 Ci sono persone che ti entrano nel cuore appena le conosci, una di loro è la mia cara Rosella, dolcissima compagna di tè e di rose, una delle volontarie più attive del Roseto di Murta che si sta occupando con Cipriana delle ricerche storiche presso l'archivio della parrocchia sulle tracce di chi dorme sulla collina. 

                                                  

Mi sorprende il fatto di non avere ancora dedicato un post a quel bellissimo giardino di rose che mi sta portando via da quello di casa e da questo blog, ormai da tempo silenzioso, devo rimediare prima o poi. Grazie a Rosella, oggi riesco a riaprire le pagine virtuali di questo diario verde: tempo fa mi ha fatto la sopresa di inviarmi un testo molto bello dedicato al suo giardino ed è una vera gioia per me ospitare lei e i suoi bellissimi fiori tra queste pagine. Che dite, andiamo a fare un giro da lei?

                                        

'Il mio non è un giardino classico, ma è piuttosto un bosco-giardino

che ho cercato di realizzare rispettando la natura.

Sì, quando ci siamo incontrati lui era un boschetto di allori e tassi, sovrastati da un maestoso cedro

del Libano ed io una giovane donna che, avendo avuto la fortuna di trascorrere molte estati in campagna

con i nonni, aveva imparato ad amare la natura ed ora sognava di realizzare un giardino tutto suo...

                                                          

Nel corso degli anni, piano piano, è diventato il mio luogo del cuore dove, passeggiando

tra sentierini e muretti in pietra, ritrovo profumi e ricordi di stagioni felici e

di persone care nei fiori e nelle piante che ho voluto ne facessero parte.

Le rose di mio nonno e della mamma di Roberto,

le dalie e gli iris della nonna, le camelie, regalo di papà, ed i gerani che la mamma amava tanto.


      

Poi ci sono le piante che ho scelto e che ho ricevuto in regalo dai miei ragazzi o dagli amici e

che mi hanno letteralmente rapito il cuore come le ortensie, le azalee, gli agapanto,

le calle e bellissimi tipi di rose che non conoscevo: le David Austin.



Nel mio giardino c'è tutto il mio mondo e quando curo, poto, trapianto un fiore od una pianta sono

felice perchè mi sento di essere una parte, anche se piccola, del meraviglioso ciclo della natura.


Sono convinta che la cura di un giardino abbia anche un potere “taumaturgico”: ci permette infatti di

trascorrere del tempo con noi stessi, immersi nei nostri pensieri, consentendoci di riflettere in serenità

ed anche di accantonarE per un po' eventuali problemi e preoccupazioni.

Questa è la ricompensa che il nostro giardino ci dà per il tempo che gli dedichiamo.


Se avete voglia di aprirci le porte del vostro giardino scrivetemi, sarò lieta di accompagnare i miei, pochi, ma fedeli

lettori nel vostro paradiso verde.






















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