La terapia segreta degli alberi, Marco Mencagli e Marco Nieri

 Ancora un consiglio di lettura in questi caldissimi giorni di luglio. Un libro che ho letto la scorsa estate, in realtà, ma che ho ripreso in mano in questi giorni, rileggendolo praticamente tutto perchè tratta un tema che mi sta molto a cuore: il potere benefico e rigenerante della natura. 

La terapia segreta degli alberi. L'energia nascosta delle piante e dei boschi per il nostro benessere. Marco Mencagli e Marco Nieri, Sperling&Kupfer.

Tutti dovrebbero leggerlo, secondo me, anche i più scettici in materia perchè affronta l'argomento con le solide conferme che derivano dagli studi scientifici. Si va dal tema principale relativo al 'Bagno di foresta' (di cui ho già trattato in passato, se siete interessati potete cercare l'articolo: Il potere curativo del bosco), alla nozione di paesaggio terapeutico per arrivare all'importanza di avere piante in casa o sul luogo di lavoro, in ufficio e, perchè no, nelle aule scolastiche. 

Gli autori partono da un dato di realtà: siamo esseri che nascono nella natura, evolvendoci ce ne siamo allontanati sempre più, spesso abbiamo sviluppato comportamenti negativi nei suoi confronti, ma il ricordo di lei rimane presente nel nostro subconscio. E' provato, ad esempio, che l'occhio umano possa distinguere centiaia di tonalità di verde, il colore più diffuso in natura, proprio a causa di questo ancestrale rapporto e senso di appartenenza che ci porta ad essere attratti da un bel paesaggio, anche se tendenzialmente non ci reputiamo amanti della campagna. Come dicevo prima, tutti dovrebbero leggere questo libro, ma in particolare gli amministratori locali: sindaci, assessori, architetti incaricati di progettare spazi urbani che dovrebbero sempre incorporare aree verdi che non solo schermano lo smog o i rumori, ma favoriscono la socialità: se vicino a casa abbiamo un parco accessibile e ben tenuto, siamo più invogliati a frequentarlo, a portare i bambini, gli anziani e quello spazio diventa occasione di incontro con i vicini di casa. Interessante No? Peccato che, invece, specialmente in certi quartieri della zona in cui vivo, il verde sia o totalmente assente o degradato: uno spazio che percepisco come brutto, sporco o addirittura pericoloso non può certo farmi sentire rilassato e ricaricato dopo una giornata stressante. 

E lo stress, è risaputo, è la malattia del nostro tempo, ora più che mai. Io ho la fortuna di avere un giardino che è la mia oasi di pace e ho potuto vivere il lockdown in modo, abbastanza sereno. Ma chi lo ha trascorso tra quattro mura, ore e ore davati a uno schermo, ne esce devastato. Penso ai tanti ragazzi che anche questo anno hanno lavorato in DAD o ai lavoratori che continuano lo smart working. Hanno fatto il pieno di cortisolo, ormone dello stress, e se solo capissero il beneficio che potrebbe venire loro da una passeggiata quotidiana nel verde, migliorerebbero il loro stile di vita senza dover ricorrere necessariamente a farmaci. 

Un paesaggio è terapeutico se rilassa e ristora il nostro stato attentivo, se fa subentrare in noi quella che gli autori chiamano 'soft fascination', uno stato di piacevolezza, di fascino, un senirsi pervasi dalla bellezza che immediatamente ristora. Cercare il nostro paesaggio terapeutico, dunque è importante, e non è detto che debba essere lontano: il terrazzo fiorito o il giardino possono essere fonti di grande benessere, ve lo assicuro! Osservare, esserci (cioè vivere a pieno il momento di contatto con la natura) agire (lavorare la terra, avere con essa un rapporto attivo) sono i verbi del benessere per eccellenza.

Ma perchè si parla di bagno di foresta? Quali sono i fattori che, in un bosco o in un luogo densamente popolato di alberi ci fanno stare bene? I responsabili invisibili di questo beneficio sono molecole componenti delle resine e degli oli essenziali: i monoterpeni. La natura è una macchina veramente perfetta! Gli alberi rilasciano continuamente monoterpeni nell'atmosfera per allontanare gli insetti nocivi, infastiditi dal loro aroma, o per attirare  gli impollinatori e mentre lavorano per preservare sè stessi rilasciano su di noi una doccia di sostanze aromatiche che agiscono sul nostro sistema nervoso e su quello immunitario. Alcuni alberi emettono più monoterpeni di altri: leccio, faggio, sughera, quercia, betulla e castagno ad esempio. 

Altro argomento estremamente interessante e spiegato in modo semplice è quello della ionizzazione dell'aria. Gli ioni sono le particelle cariche elettricamente presenti nell'atmosfera. Per semplificare molto: gli ioni positivi ci rendono nervosi, irritabili, come quando c'è molto vento o un temporale, o quando stiamo tante ore al chiuso con macchinari elettrici. A voi capita di essere irascibili in quelle circostanze? A me sì! Negli ambienti naturali, invece, prevalgono gli ioni negativi che, invece, ci rilassano:  ecco un altro motivo che rende necessario arieggiare bene i locali per fare entrare questi superoi invisibili. Anche la presenza di acqua arricchisce gli ambienti di ioni negativi, in un paesaggio naturale, quindi le cascate sono davvero una fonte di benessere. Del resto, anche farsi semplicemente una doccia quando si è nervosi rilassa, no?

L'ultima parte del libro esplora tutti i benefici dell'avere piante in casa che ripercorrono quelli proposti per i grandi spazi verdi esterni. Ultimamente lo Urban Jungle, cioè il rimpiere la casa di piante va molto di moda e può essere la soluzione ottimale per chi non ha uno spazio esterno. Tornando al lockdown, chi ha piante di casa e si è distratto curandole, sicuramente ne ha tratto beneficio.

Vi ho proposto proprio un'infarinatura di alcuni dei tanti temi trattati in questo manuale del benesse che davvero vi suggerisco se avete una qualche responsabilità educativa, amministrativa o se semplicemente volete migliorare le qualità della vostra vita: i boschi, i paesaggi sono gratis e ci aspettano per darci ristoro! E ce ne sono di belli anche vicino a casa, basta cercarli un po' o far pressione sulle amministrazioni perchè ce li garantiscano. E' un nostro diritto!

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