'Laudato sii, per sora acqua'
'Laudato si', mi' Signore, per sor'aqua, la quale è multo utile et humile et pretiosa et casta'
San Francesco d'Assisi
Al risveglio dalla notte magica di San Giovanni con i suoi riti legati alle erbe, al fuoco e all'acqua, non posso non dedicare una riflessione a quest'ultimo elemento che oggi è protagonista della cronaca.
Acqua di San Giovanni
Noi esseri umani cadiamo sempre nello stesso, inevitabile errore! Ci accorgiamo di quanto possa essere preziosa una cosa soprattutto nel momento in cui rischia di andare perduta. La siccità straordinaria che stiamo vivendo è nei titoli di ogni giornale. Ma sono anni che gli scienziati (almeno alcuni) vanno ripetenndo che se non si avvia il prima possibile la transizione all'uso di energie rinnovabili, dismettendo l'utilizzo dei combustibili fossili, si andrà incontro alla desertificazione di una buona parte della terra. Oggi sembra che l'inizio di questa fase sia evidente a tutti (forse, perchè anche in questo campo c'è chi nega l'evidenza). A onor del vero, bisogna dire che, ciclicamente, la terra ha attraversato fasi di drastici cambiamenti climatici: freddo e caldo si sono alternati nel corso della storia, provocando tragiche estinzioni di molte specie animali e vegetali. Quello che preoccupa oggi, anche alla luce degli strumenti di analisi di cui disponiamo, è la velocità con la quale la temperatura aumenta. E il risulato è sotto i nostri occhi, piove sempre meno e le riserve idriche iniziano a preoccupare.
Forse non arriveremo ad un vero e proprio razionamento, almeno si spera, ma è necessario iniziare ad utilizzare questa preziosa risorsa in modo consapevole, evitando il più possibile ogni spreco.
Dal punto di vista di noi giardinieri, il cambiamento climatico comporta una riflessione sul tipo di giardino che ci potremo permettere andando in questa direzione di piogge sempre più scarse. In questo momento, chi sta coltivando piante ad alta necessità idrica nell'orto sa che difficilmente riuscirà ad avere un buon raccolto. In giardino le annuali, le hydrangee, i pelargoni sono ad alto rischio con una riduzione delle irrigazioni e in caso di stop totale, molto probabilmente, non riusciranno a sopravvivere alle torride temperature che ci aspettano. L'altro giorno ne parlavo con un'amica, Maria Cristina, appassionata come me di rose e abbiamo riflettuto su come in Italia sia necessario iniziare a smettere di sognare il lussureggiante giardino all'inglese, i tempi stanno cambiando. Qualche chances in più, per fortuna, la hanno le rose già mature (dai 3 o 4 anni) se sono state piantate in profondità e se negli anni passati sono state irrigate nella giusta maniera. Come dico sempre: bisogna educare le radici a scendere in cerca di acqua.
Stachys lanata
Erigerion Karvinskianus
Pianificare un giardino a bassa richiesta idrica significa scegliere le piante giuste: quelle a foglia grigia come la Stachys lanata, la Cineraria marittima o l'Elicriso, ad esempio. Le lavande reggono bene la siccità, così come le aromatiche. Le piante introdotte dalle praterie americane come le Rudbeckie, le Echinacee, le graminacee. E poi le meravigliose Achillee che crescono spontanee sui nostri prati o il mio adorato Erigerion Karvinskianus che fiorisce continuamente nelle fenditure dei muri più esposti al sole e alla scarsità di acqua. Ecco, osservare cosa prospera in natura può essere un buon 'catalogo' per creare un giardino in sintonia con i ritmi della terra e a bassa necessità idrica. E' con alcune di queste varietà che ho preparato il mazzetto e l'acqua di San Giovanni per quest'anno, poco colorati, ma profumatissimi e ricchi di benefeci e di significati importanti, secondo il linguaggio dei fiori codificato nel 1800:
Una riflessione sull'avanzare della siccità va fatta anche in termini di rispetto del suolo: un pezzo di terra completamente spoglio si inaridisce inevitabilmente. La presenza di vegetazione, trattiene un po' di più l'umidità della notte e ombreggia, rinfrescando il terreno. Da qui dovremmo comprendere la fondamentale importanza degli albreri, dei boschi, del verde in città.
Recentemente ho letto un interessante ebook prodotto dal vivaio TerraLuna proprio sulla creazione da zero di un 'giardino secco', e sul loro blog ci sono molte informazioni interessanti. (https://www.vivaioterraluna.com/)
Cascate di Lillaz, Cogne (Ao)
L'acqua è fonte di vita, simbolo di purificazione, fertilità, forza e cambiamento fin dall'alba dei tempi. Secondo le filosofie orientali è simbolo di l'umiltà (lo dice anche San Francesco, del resto): nutre in silenzio la terra, ma è dotata di un enorme potenziale di energia che può essere inarrestabile, per poi tornare alla sua dimensione più armonica. La meditazione sull'acqua ci invita a farci umili come lei, ma a perseguire con costanza il nostro scorrere verso gli obiettivi che ci prefiggiamo, con impetuosità, se necessario, ma sempre tornando ad una dimensione di armonia interiore, la vera forza a cui attingere per proseguire nel cammino della vita. Studi scientifici hanno provato che trascorrere del tempo in prossimità di un ruscello di montagna o di una cascata apporta benefici fisici e psichici: la nebulizzazione provocata dallo scorrimento dell'acqua sulle rocce, infatti, emana ioni negativi benefici che allentano le tensioni e lo stress. Secondo la tecnica dello Shinrin Yoku, inoltre, il bagno di foresta, là dove ci siano fiumi di cui si sente lo scorrere, infonde maggiore serenità.
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