Felice Samhain


La festa di Halloween, da sempre, vede un acceso dibattito scatenato soprattutto dai Cattolici un po' intransigenti. 'E' la festa del demonio; E' una americanata, non ci appartiene, basta festeggiare; si evocano gli spiriti e i demoni' dicono con fervore fuori e dentro i social. E intanto orde di bimbi (e non solo) in tutto il mondo si travestono e se la ridono alla faccia di chi è contro! 

Ma cosa c'è davvero dietro a questo appuntamento annuale che, tra parentesi, io continuo a festeggiare addobbando casa anche se ho 50 anni suonati e i miei figli sono grandi? Una antichissima tradizione che onora il ciclo vita-morte-rinascita attraverso il susseguirsi delle stagioni. Siamo ad un altro giro della Ruota dell'Anno che a me piace tanto perchè, celebrando i suoi cicli, mi sento in connessione con la terra che continua la sua danza ignorando i problemi che gli esseri umani le causano e si causano reciprocamente.


Samhain, tradotto dall'antico irlandese come: 'summer's end', la fine dell'estate è il nome dato a questa ricorrenza sulla Ruota. Si pronuncia: 'Sow-in' che significa: semina dentro: arriva il buio, arriva l'inverno ed arriva per noi il tempo di fermarci (il più spesso possibile) per guardarci dentro e prepararci alla luce che tornerà. E' il momento migliore per riflettere sulla nostra vita, su ciò che abbiamo raccolto con la stagione della luce e su ciò che dobbiamo lasciare andare per creare spazi nuovi e nuove possibilità. Lo trovate così spaventoso? Non fermiamoci alle apparenze commerciali di questa festa!

La ruota gira verso la parte più buia dell'anno fino ad arrivare al solstizio di inverno: la notte più lunga che, tuttavia, aprira' la strada al Sol Invictus, il sole vincente che ci porterà la luce: i giorni si faranno più lunghi e la primavera, simbolo di rinascita e vita, trionfera'. 

Senza morte non potrebbe esserci vita, del resto! Per gli antichi Celti, questa ricorrenza corrispondeva anche all'ultima delle tre feste del raccolto: era tempo di mettere in cantina gli ultimi frutti della terra e di essiccare le erbe medicinali per il lungo inverno che stava iniziando. I campi spogli, le foglie cadute e gli alberi nudi ricordavano allora come oggi che la natura stava morendo con la certa speranza di una rinascita gloriosa a tempo debito. Per le antiche religioni pagane il sole, sempre più debole e lontano in autunno e inverno era il simbolo di Dio, mentre la terra, lasciata in lutto dalla morte dello sposo era l'immagine della Dea che non muore mai e che continua senza sosta il suo ciclo in cui vita e morte si alternano.


In quanto momento di passaggio verso la parte buia dell'anno, Samhain era considerato un momento di apertura tra questo mondo e l'aldilà. Fate e folletti sembravano piuttosto dispettosi in questa notte magica, per questo non si doveva uscire per evitare di incontrali e, per avere il loro favore, era tradizione lasciare cibo sulla porta. La vicinanza dell'altro mondo singificava anche che sarebbe stato facile per i morti tornare a far visita alle loro famiglie. Era d'uso, dunque, preparare un posto in più a tavola per il caro estinto o lasciare una porta socchiusa per consentirgli di entrare. Per aiutare le care anime a ritrovare la via di casa, si lasciava una candela accesa sulla finestra.

Come avrete inuito sono molti i punti in comune tra Samhain e Halloween: candele (spesso riposte in rape o zucche cave usate come porta candela), offerte di cibo per evitare i dispetti delle fate, portali aperti tra i due mondi. E molti, al di la' delle polemiche, sono i punti di vicinanza anche con le nostre tradizioni religiose legate ai morti.

Avete mai sentito parlare delle fave  e delle castagne dei Morti? Sono dolcetti di pasta di mandorle che, un tempo, si preparavano tra il 1 e i 2 novembre per i morti. A Genova sono famosissimi quelli dell'Antica Confetteria Romanengo, una bottega storica splendida che è patrimonio della nostra comunità. C'erano poi le 'reste' cioè le collane di castagne che venivano usate a mo' di rosario per onorare la memoria dei defunti. 



Altra tradizione, purtroppo perduta perchè non si trovano più produttori, è quella degli officieu: candele artistiche dalle forme più diverse che si bruciavano pregando durante la novena dei morti. Candele e lumini, vengono ancora oggi accesi davanti alle fotografie dei defunti per rendere loro omaggio o, esattamente come per i celti, perchè si ritiene che i morti tornino nelle loro case tra il 1 e il 2 di novembre.

Religione e superstizione a volte vanno a braccetto nelle usanze popolari, come quella di una filastrocca che recita: 'Santi senza becco, Natale maledetto', cioè se non si mangia gallina o pollo ai Santi il Natale non sarà dei migliori, ragione per cui sulla nostra tavola ai Santi è pollo!

Come dicevo prima, Samhain coincideva con l'ultima delle feste del raccolto, che hanno dato origine allo Harvest Festival britannico e al Ringraziamento americano, ma anche da noi, in questo periodo, sono molte le sagre che celebrano i frutti di stagione: funghi, castagne e zucche! Il prossimo weekend inizierà la 36° edizione della Mostra della Zucca di Murta, proprio a pochi giorni da Halloween che di questo splendido prodotto è diventato il suo simbolo principale.


Lasciamo che i bimbi si divertano, dunque, e viviamo anche noi questo periodo come occasione di meditazione e ringraziamento per le stagioni che vanno e che vengono e per la morte che annuncia la vita!

Happy Halloween, o meglio Happy Samhain!



 

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