Felice Samhain
Ma cosa c'è davvero dietro a questo appuntamento annuale che, tra parentesi, io continuo a festeggiare addobbando casa anche se ho 50 anni suonati e i miei figli sono grandi? Una antichissima tradizione che onora il ciclo vita-morte-rinascita attraverso il susseguirsi delle stagioni. Siamo ad un altro giro della Ruota dell'Anno che a me piace tanto perchè, celebrando i suoi cicli, mi sento in connessione con la terra che continua la sua danza ignorando i problemi che gli esseri umani le causano e si causano reciprocamente.
Samhain, tradotto dall'antico irlandese come: 'summer's end', la fine dell'estate è il nome dato a questa ricorrenza sulla Ruota. Si pronuncia: 'Sow-in' che significa: semina dentro: arriva il buio, arriva l'inverno ed arriva per noi il tempo di fermarci (il più spesso possibile) per guardarci dentro e prepararci alla luce che tornerà. E' il momento migliore per riflettere sulla nostra vita, su ciò che abbiamo raccolto con la stagione della luce e su ciò che dobbiamo lasciare andare per creare spazi nuovi e nuove possibilità. Lo trovate così spaventoso? Non fermiamoci alle apparenze commerciali di questa festa!
La ruota gira verso la parte più buia dell'anno fino ad arrivare al solstizio di inverno: la notte più lunga che, tuttavia, aprira' la strada al Sol Invictus, il sole vincente che ci porterà la luce: i giorni si faranno più lunghi e la primavera, simbolo di rinascita e vita, trionfera'.
Senza morte non potrebbe esserci vita, del resto! Per gli antichi Celti, questa ricorrenza corrispondeva anche all'ultima delle tre feste del raccolto: era tempo di mettere in cantina gli ultimi frutti della terra e di essiccare le erbe medicinali per il lungo inverno che stava iniziando. I campi spogli, le foglie cadute e gli alberi nudi ricordavano allora come oggi che la natura stava morendo con la certa speranza di una rinascita gloriosa a tempo debito. Per le antiche religioni pagane il sole, sempre più debole e lontano in autunno e inverno era il simbolo di Dio, mentre la terra, lasciata in lutto dalla morte dello sposo era l'immagine della Dea che non muore mai e che continua senza sosta il suo ciclo in cui vita e morte si alternano.
Come avrete inuito sono molti i punti in comune tra Samhain e Halloween: candele (spesso riposte in rape o zucche cave usate come porta candela), offerte di cibo per evitare i dispetti delle fate, portali aperti tra i due mondi. E molti, al di la' delle polemiche, sono i punti di vicinanza anche con le nostre tradizioni religiose legate ai morti.
Avete mai sentito parlare delle fave e delle castagne dei Morti? Sono dolcetti di pasta di mandorle che, un tempo, si preparavano tra il 1 e i 2 novembre per i morti. A Genova sono famosissimi quelli dell'Antica Confetteria Romanengo, una bottega storica splendida che è patrimonio della nostra comunità. C'erano poi le 'reste' cioè le collane di castagne che venivano usate a mo' di rosario per onorare la memoria dei defunti.
Religione e superstizione a volte vanno a braccetto nelle usanze popolari, come quella di una filastrocca che recita: 'Santi senza becco, Natale maledetto', cioè se non si mangia gallina o pollo ai Santi il Natale non sarà dei migliori, ragione per cui sulla nostra tavola ai Santi è pollo!
Come dicevo prima, Samhain coincideva con l'ultima delle feste del raccolto, che hanno dato origine allo Harvest Festival britannico e al Ringraziamento americano, ma anche da noi, in questo periodo, sono molte le sagre che celebrano i frutti di stagione: funghi, castagne e zucche! Il prossimo weekend inizierà la 36° edizione della Mostra della Zucca di Murta, proprio a pochi giorni da Halloween che di questo splendido prodotto è diventato il suo simbolo principale.
Lasciamo che i bimbi si divertano, dunque, e viviamo anche noi questo periodo come occasione di meditazione e ringraziamento per le stagioni che vanno e che vengono e per la morte che annuncia la vita!
Happy Halloween, o meglio Happy Samhain!
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