Felice Imbolc, tra inverno e primavera
Gira la ruota dell'anno: la vita e la luce lentamente tornano sulla terra annunciate da Imbolc, la festività pagana che si celebra tra il 31 gennaio e il 1 febbraio, esattamente a metà via tra il solstizio di inverno e l'equinozio di primavera. Una festa della luce e del fuoco da cui deriva la festa della Candelora che si festeggia il 2 febbraio.
Imbolc celebra il concepimento della vita che rimarrà ancora nascosta per qualche tempo, al sicuro, nel ventre della terra o nel cuore degli alberi e delle piante. I primi germogli iniziano a spuntare sui rami, appena accennati, ma pronti ad esplodere di vita da qui a qualche giorno. Nel cuore del lungo inverno, nei suoi giorni più freddi, questa festività ci ricorda che c'è sempre vita dopo la morte.
L'energia della terra va lentamente crescendo in questo momento dell'anno e ne possiamo approffittare per nutrire con essa la nostra saggezza e il nostro intuito. E' tempo di piantare nuovi semi di crescita. Approffittiamo del freddo di questi giorni per dedicare tempo a noi stessi, alla preghiera, alla meditazione. L'anima deve essere costantemente nutrita e coltivata per vedere il cambiamento positivo che cerchiamo per la nostra vita. Riposiamo, riflettiamo, progettiamo e pianifichiamo.
Imbolc è divenuta la festa cristiana di Santa Brigida. Nella contea di Offaly in Irlanda c'è un luogo simbolo di questa fusione di ritualità: Croghan Hill dove si intrecciano ancora oggi i giuchi per realizzare la croce di Santa Brigida che viene posta sulle porte delle case come segno di protezione e buon auspicio. Ancora oggi i contadini in occasione di questa festività pongono nastrini colorati sui rami degli alberi per esorcizzare le malattie.
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