La bellezza ci salverà: storia di un paesaggio nato da un sogno
Chi mi conosce sa che uno dei miei motti, da ormai una decina di anni, è: 'La bellezza ci salverà', la bellezza quella semplice che ci dona Madre Terra e che possiamo trovare vicino a noi. Ogni territorio custodisce un potenziale di meraviglie che spetta a noi che lo viviamo 'attivare', far prosperare e custodire per chi verrà dopo di noi. Certo, le mie possono sembrare le parole di una visionaria un po' folle, e lo sono in effetti, ma a volte le visioni sono un seme che, se coltivato con determinazione, pazienza e costanza, può far fiorire meraviglie. Lo dimostra, in piccolo, il progetto del Roseto di Murta (www.rosetodimurta.it) da cui sta scaturendo La Via delle Rose per la rigenerazione del borgo di Trasta e lo dimostra, in grande, l'Oasi Zegna, un meraviglioso paradiso naturalistico nato dalla visione di Ermenegildo Zegna, industriale illuminato che negli anni '30 del 1900 decise che era suo dovere restituire bellezza e valore al territorio su cui aveva fatto sorgere il suo lanificio.
Il panorama sulla Pianura Padana da Bielmonte
Siamo a Trivero Valdilana, in provincia di Biella, tra la Val Sessera e la Valle Cervo una vasta zona di montagna ancora, tutto sommato, al di fuori dai grandi circuiti turistici e quindi molto tranquilla soprattutto a fine estate. Nel 1910, Zegna fonda uno stabilimento tessile, ancora oggi molto prestigioso, e inizia a istituire opere socio-assistenziali e ricreative per migliorare la qualità di vita della comunità impattata dalla sua attività industriale. E già qui ci sarebbe da scrivere un libro sulle buone pratiche che dovrebbero sviluppare le aziende o le ditte che aprono cantieri sul territorio, un sogno quasi sempre lontano dalla realtà. Affascinato dalla bellezza della natura e guidato da un profondo desiderio di restituzione al territorio, Zegna acquista i terreni intorno al lanificio e, a partire dagli anni '30, inizia una imponente opera di riforestazione per compensare gli alberi eliminati per la realizzazione dei pascoli, gettando le basi per la nascita di un ecosistema esteso su circa 100 km2 in cui impresa e ambiente convivono in perfetta armonia. Un progetto illuminato davvero, non trovo altro aggettivo per descriverlo al meglio. Zegna ha saputo sognare un paesaggio e costruirlo nel rispetto dell'ambiente già esistente, prefiggendosi l'obiettivo di farlo diventare una zona turistica che avrebbe consentito una importante ricaduta economica sulla comunità. Una scommessa che oggi, dopo un secolo, risulta assolutamente vincente. La piantumazione degli alberi, inoltre, ha consolidato il terreno scosceso di questa zona, rafforzandone le difese idrogeologiche, cosa non da poco in tempo di cambiamenti climatici e alluvioni.
Nel 1938, viene avviata la costruzione della Panoramica Zegna, una meravigliosa balconata sulla pianura padana e una delle prime strade realizzate a fini turistici in Italia. La vista è davvero incredibile, spazia sulla vallata fino alle Alpi, facendoti sentire a un passo dal cielo dove volano falchi e aquile. A metà percorso, la stazione sciistica di Bielmonte con alberghi e impianti di risalita per far vivere la montagna anche in inverno.
Scorci dalla Panoramica Zegna
Prima ancora di arrivare sulle alture panoramiche, a fondovalle, i visitatori sono accolti da un grande giardino: è la Conca dei rododendri alla cui realizzazione hanno contribuito due dei massimi paesaggisti italiani: Pietro Porcinai e Paolo Pejrone. Il periodo migliore per visitare questo stupendo percorso che si inerpica su per la collina è maggio, ci tornerò sicuramente per tuffarmi nei colori che oggi ho solo potuto immaginare. Oltre ai rododendri ('albero delle rose' in greco) sono stati messi a dimora conifere (oltre 500.000, pensate un po') centinai di azalee, dalie e ortensie bellissime che trasformano anche il bordo della strada carrabile in un giardino della cui bellezza tutti possono fruire.
In località Bocchetto Sessera, poco dopo Bilemonte, partono 3 percorsi per chi ama immergersi nella natura. Sono camminate piacevoli che si prestano ad essere percorse in silenzio e con lentezza. Uno studio sulla vegetazione dell'Alta Val Sessera ha dimostrato che la faggeta dell'Oasi Zegna ha una elevata capacità di rilascio dei monoterpeni, gli oli essenziali che stimolano le difese immunitarie del nostro organismo. Nel Bosco del Sorriso, il percorso più adatto anche ai bambini, si trovano anche betulle, abete rosso, abete bianco e larici. In prossimità di alcuni esemplari sono poste etichette che indicano non solo la specie, ma anche i benefici che essa apporta al nostro organismo. Questo percorso che illustra il potere bio energetico degli alberi è stato studiato da Marco Nieri, coautore del libro: La terapia segreta degli alberi che ho letto e che vi invito ad acquistare. Il consiglio di Nieri è quello di sostare almeno 10 minuti nei luoghi segnalati per trarre il massimo vantaggio dalle emissioni degli alberi. Stare sotto alla Betulla fa bene per problemi alle ovaie, alla prostata, all'intestino tenue o a chi ha bisogno di migliorare la circolazione o di rilassarsi. Il Larice aiuta in caso di problemi alle ossa, inalare monoterpeni di Faggio è consigliato per chi ha problemi di reumatismi e così via. Un bosco che fa bene al fisico e al morale per tutta la bellezza che sa offrire: i suoi alberi infatti sono maestosi e sembano invitarci a stare in loro compagnia o magari ad abbracciarli.
Tornata a casa dopo questa breve vacanza mi sento grata di aver potuto toccare con mano i benefici e la bellezza di questo territorio sognato e realizzato da un uomo dotato di un profondo senso di appartenenza alla natura e alla comunità. Un esempio di rettitudine che tutti gli imprenditori dovrebbero seguire perchè, se si impatta su un territorio e una comunità per il proprio profitto, è necessario assolutamente usare parte dei proventi per rendere quella zona ancora più vivibile e bella. Parole che cadono al vento, quasi sempre...sicuramente lo fanno qui a Trasta dove da anni si chiede al consorzio Cociv di restituire valore e bellezza ad una vallata deturpata, ma ancora piena di potenziale che potrebbe far intrapendere a questa comunità un percorso nuovo. La Via delle rose (cosa che anche gli amministratori, quasi tutti, non hanno ancora compreso) può essere una via, noi non molliamo, perchè siamo certi che LA BELLEZZA CI SALVERA'.
Il sogno di Ermenegildo Zegna è diventato il suo lascito non solo alla comunità della Val Sessera, ma a tutta l'umanità. Oggi sono gli eredi a custodire il territorio coadiuvati dal FAI, Fondo Ambiente Italiano che ne garantisce la conservazione: 'Per tutti, per sempre'. Una storia che ricorda molto da vicino quella di Beatrix Potter e della salvaguardia del Lake District.
Le informazioni sono tratte dagli opuscoli turistici di Oasi Zegna.
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