Un fiore per ogni mese: per agosto abbondanza di dalie e felice Lammas!
'O più bello tra i mesi, fulgido re d'estate, apogeo dell'anno con drappi che risplendono al sole. o dolce agosto, appari!'
R. Combe Miller
Agosto è un mese dal sapore agrodolce, non trovate? L'estate è al suo culmine, ma al tempo stesso la ruota dell'anno inizia a muoversi verso la tappa successiva che segna la fine della bella stagione. Ci saranno molte belle giornate ancora, ma l'aria si farà più fresca e il lento accorciarsi delle ore di luce ci porterà nuovamente nella stagione dell'introspezione, del buio, del freddo che non necessariamente deve essere percepita come negativa. Come avrete ormai capito, il mio viaggio nei mesi e nei fiori è una metafora delle stagioni della vita, mi servo della natura e dei suoi cicli, di miti, riti e storie per riflettere sul lento andare della nostra esistenza che è, essa stessa, scandita dai giri della Ruota dell'anno. Riflettere sul nostro andare in questo mondo ci aiuta a vivere con più consapevolezza il momento presente che, come ho detto più volte, deve essere accettato e vissuto con pienezza, qualsiasi cosa ci stia donando perchè, in men che non si dica, tutto cambierà e la nostra vita si arricchirà di nuove narrazioni ed esperienze.
Agosto era un mese dedicato alle ferie già per gli antichi Romani. Intitolato all'Imperatore Ottaviano Augusto, questo periodo era caratterizzato da lunghi festeggiamenti per la fine dei lavori nei campi, i Consualia che vedevano la celebrazione di Conso, Dio della terra e della fertilità. Il 13 del mese, poi, si celebrava Diana, Dea della caccia. Inizialmente il mese aveva 30 giorni, ma per non fare torto all'Imperatore, ne fu aggiunto uno, in modo da renderlo pari al mese dedicato a Giulio Cesare, luglio.
La festa di Ferragosto (feriae Augusti) nacque per volere di Augusto stesso che proclamò festivo tutto il mese. Nel VII secolo, la Chiesa fissò per questa festività una data precisa: il 15, giorno in cui si celebra l'Assunzione di Maria in cielo. Una curiosità storica: durante il peirodo fascista, le ferie di agosto furono sponsorizzate e incoraggiate dal regime che proponeva biglietti dei treni agevolati per invitare i cittadini a spostarsi al mare o in montagna.
L'oro dei semi maturi delle graminacee
Anche se nel mondo contadino il raccolto inizia già tra giugno e luglio, il mese che meglio lo rappresenta è proprio agosto, con la mietitura del grano. Non a caso, il primo del mese le popolazioni nordiche celebravano Lughnasadh o Lammas, uno dei tre sabbat dedicati al raccolto. Siamo a metà strada tra il solstizio d'estate e l'equinozio d'autunno. Festeggiamenti, tregue dalle faide, matrimoni e riti vari venivano celebrati nel nome della gratitudine a Madre Terra per l'abbondanza dei suoi doni: un raccolto ricco significava vita prospera e serena durante i lunghi mesi invernali. In particolare si celebravano il Dio Lugh, associato al sole, e Arianhrod, divinità della luna e dell'aurora. Secondo il mito, come i semi di grano maturano su una pianta morente, il Dio, per sua stessa scelta, viene sacrificato dalla Dea mietitrice che dispensa, al tempo stesso, vita e morte. In epoca medievale, l'originario nome del sabbat fu cambiato in Lammas: la festa dei pani perchè in questa occasione veniva preparato il primo pane con il grano nuovo, offerto sull'altare come ringraziamento. Questi rituali legati alla mietitura e alla celebrazione dell'abbondanza, nel Regno Unito si ripetono tra settembre e ottobre con l'Harvest Festival di cui il Thanksgiving americano è una derivazione. Anche le nostre sagre di paese autunnali possono essere ritenute una derivazione di queste tradizioni antiche che volevano festeggiare i doni stagionali della natura. Interessante, non trovate? Perchè non riscoprire un po' della magia di Lammas preparando pane e focacce fatte in casa da condividere con i nostri cari con cuore grato per l'abbondanza che essi rappresentano? Io lo farò.
Ma andiamo in giardino, dato che il tema di questa rubrica parla di fiori. Se si cerca l'abbondanza, in questo mese, si trovano dalie (cliccando su questo link troverete un vecchio articolo dedicato alla storia di questo fiore) e devo dire che questa è veramente un'annata fortunata dato che le piogge di maggio e giugno hanno nutrito di vita ed energia i rizomi che dormono nel cuore della terra.
Le dalie della mia collezione in un bouquet
Come i semi, i rizomi sono macchinari di alta ingegneria. Da un 'oggetto' brutto e insignificante, nasce uno dei fiori più belli che si possa coltivare in giardino e che potremo raccogliere in profusione fino ad autunno inoltrato per creare deliziosi bouquet da regalare o regalarci. La dalia resiste a lungo in vaso se si ha l'accortezza di pulire il gambo dalle foglie e di cambiare acqua tutti i giorni.
Un altro bouquet di dalie e zinnie dal mio giardino
Esistono migliaia di cultivar di questo fiore tornato in auge grazie ad alcune aziende agricole e appassionati che, negli ultimi anni, hanno inondato Instagram con foto bellissime che ritraggono i loro campi pieni di questo fiore che si presenta con forme, dimensioni e colori molto diversi. Non avendo molto spazio nei nostri giardini non ci dobbiamo scoraggiare perchè anche uno o due rizomi piantati nelle aiuole, produrranno fioriture abbondanti. Prima di mettere a dimora le vostre dalie, tuttavia, farete bene a notare l'altezza indicata sulla confezione: ne esistono alcune varietà nane, ottime per il primo piano, altre, invece, possono arrivare anche 120/150 cm, quindi occorrerà posizionarle sul retro e predisporre dei sostegni per mantenerle dritte. Per ottenere fioriture abbondanti e steli non troppo spessi, si può applicare la tecnica della cimatura: quando la piantina raggiunge circa i 7 cm, rimuovete il germoglio centrale, sopra il terzo gruppo di foglie dal basso, come mostrano queste immagini:
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