Il giardino segreto (parte seconda)

'Finchè si ha un giardino si ha un futuro; finchè si ha futuro si è vivi'                                                         Frances Hodgson Burnett  

Da qualche anno seguo il lavoro di Martha McDowell, una scrittrice americana che pubblica con la casa editrice Timber Press bellissimi libri dedicati ai giardini di scrittrici famose: Beatrix Potter, Laura Ingalls Wilder, Emily Dickinson. Purtroppo questi libri, molto ricchi di informazioni frutto di accurata ricerca e di immagini, non sono ancora tradotti in Italia dove il mercato del libro legato al giardino, non essendo noi un popolo di giardinieri (per ora), non è proprio prospero, peccato! 

L'ultimo lavoro nato dalla penna di questa brava autrice è: Unearthening the Secret Garden: the plants and places that inspired Frances Hodgson Burnett, un viaggio nella vita della scrittrice anglo-americana e della sua passione per il giardino.




Frances Hogdson Burnett nasce a Manchester nel 1849. Siamo nel cuore della Rivoluzione Industriale e dell'epoca Vittoriana. Suo padre, fabbro piuttosto noto e apprezzato, crea per la famiglia un discreto benessere economico. I primi giardini che la piccola Frances vive sono quelli di casa e quelli che fioriscono nella sua fervida immaginazione, nutrita da filastrocche che raccontano il linguaggio dei fiori, molto utilizzato per comunicare in codice in quel periodo (https://garlandsofhearts.blogspot.com/2016/09/il-linguaggio-segreto-dei-fiori.html), ma da lì ad essere giardiniera di tempo ne deve passare ancora. Alla morte del padre, purtroppo, la situazione finanziara cambia e la famiglia è costretta a spostarsi in Tennessee dallo zio paterno. Nonostante il cambiamento e le difficoltà, Frances trova pace nel dolce paesaggio e nella creatività che alimenta le sue storie pubblicate a partire dal 1868: è l'inizio di una brillante carriera. Dopo il matrimonio e dopo la nascita del primo figlio Lionel, i Burnett si trasferiscono a Parigi dove nasce il secondogenito Vivian. Il matrimonio non sarà un gran successo, ma l'amore per i figli e la forte ambizione tengono viva la fiamma di Frances che al ritorno negli USA, riesce ad entrare nella società letteraria del Massachussets dove sarà molto apprezzata da colleghi scrittori del calibro di Louisa May Alcott. Grazie alla ricchezza derivata dal suo successo, Frances si può permettere viaggi nel vecchio continente (con soggiorni anche a Sanremo) in compagnia della sorella, uno dei quali sarà tragicamente interrotto da un grande dolore: la morte del primogenito Lionel dalla quale non si riprenderà mai totalmente. 

Il momento più felice nella vita della Burnett inizia nel 1898 quando, dopo il divorzio, affitta Maytham Hall una dimora nel Kent circondata da un grande parco: è la nascita della Frances giardiniera che porterà alla scrittura del Giardino Segreto. Lavorare la terra e stare a contatto con la natura aiuta Frances a guarire dalle sue ferite, proprio come accadrà ai protagonisti del suo capolavoro. Sarà lei personalmente a prendersi cura delle piante, aiutata dal giardiniere capo Bolton. E sarà lei anche a decidere cosa piantare, scegliendo tra le varie proposte nei cataloghi ispirandosi alla nuova tendenza del wild garden promossa dal movimento Arts&Crafts, da William Robinson e dalla grande paesaggista a lei contemporanea Gertrude Jekyll (https://garlandsofhearts.blogspot.com/2017/12/una-garden-blogger-cavallo-tra-due.html). 

Sotto la guida di Frances, Maytham Hall e il suo parco diventano un luogo di socialità per i numerosi ospiti e per gli abitanti del villaggio, invitati a trascorrere nel parco giornate di giochi e di picnic. Mi è piaciuto molto questo aspetto della Burnett. La McDowell scrive che sentiva il bisogno di condividere la bellezza che era riuscita a creare con quante più persone possibili e per questo apriva i cancelli della sua dimora alle persone meno fortunate di lei.

 Seguendo il ciclo delle stagioni, la tenuta di Maytham le dona ristoro, ma è l'estate il periodo che la Burnett preferisce, rifugiandosi nel suo luogo più caro: un walled garden (cioè un giardino chiuso da mura) dove fioriscono rose che si arrampicano libere sugli alberi. Lì la scrittrice trascorre molte ore di lavoro in compagnia dei tanti uccellini che rendono più lieto il passaggio del tempo scandito dalla presenza di una meridiana che ritorna anche nel Giardino Segreto. 

Passa il tempo, cambiano le stagioni e per la Burnett arriva il momento di lasciare l'Inghilterra e tornare negli Stati Uniti, richiamata la figlio Vivian che aveva acqusitato una proprietà a Long Island. Il distacco dal suo luogo del cuore e soprattutto dal giardino non sarà facile. Non si può cancellare il ricordo di un luogo tanto amato. Quello che può fare uno scrittore, però, è renderlo immortale con la magia della sua penna, ed è esattamente quello che Frances fa, fissando nell'eternità la memoria di quel giardino che aveva curato le sue ferite, esattamente come farà per Mary il suo.

Dopo Maytham Hall ci saranno nuovi giardini (quando si inizia non si può più smettere): quello della dimora di Plandome Park a Long Island e quello di Clifton Heights, la sua residenza alle Bermuda, anch'essi amati e curati con amore. A Frances piacevano molto i giardini colorati e il clima tropicale delle isole le consentì di dare fondo alla sua passione descritta anche in diversi articoli scritti per prestigiose riviste dedicate al giardino (alcuni dei quali si trovano in appendice al libro delle McDowell).

Frances Hodgson Burnett visse una vita intensa, fatta di gioie, dolori, gloria, cadute, soddisfazioni, incontri importanti e tanti fiori. Morì nel 1924 a causa di una grave malattia. Due settimane prima di morire diede una grande festa nel giardino di Plandome Park e passeggiando con il suo nuovo giardiniere diede istruzioni sui lavori da fare, passandogli simbolicamente il testimone e lasciandogli in eredità il suo giardino ...quello di Maytham Hall vive ancora oggi tra le pagine del romanzo.

Dopo la partenza di Frances la dimora del Kent fu venduta e ribatezzata Great Maytham Hall dai nuovi proprietar. Poco rimane del disegno originale del parco, ma il Giardino Segreto, seppur modificato, mantiene lo stesso fascino di quello che fece innamorare Frances. Oggi è visitabile durante le giornate di apertura del National Open Garden Scheme sul cui sito ho trovato questo video. Cosa dite entriamo insieme nel giardino segreto?



Una curiosità: La Burnett fu più volte in Liguria. Nel 1900 la troviamo a Genova, precisamente a Pegli per una romantica luna di miele al Grand Hotel in compagnia del secondo marito, molto più giovane di lei. Una pazzia che durò poco, ma che fece infuriare il figlio e le attirò molte critiche  da parte dei tabloid dell'epoca.  


Le foto di Frances Hodgson Burnett e dei suoi giardini sono tratte dal web
 

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