Santa Lucia e l'annuncio del Natale

 E' una delle Sante cattoliche maggiormente ricordate e conosciute, una martire del IV secolo, patrona della città di Siracusa, protettrice della salute degli occhi, dei ciechi, degli oculisti e anche degli elettricisti che ci danno la luce. Sì perchè Lucia, come tutti saprete, significa portatrice di luce. Pur essendo la tradizione agiografica di questa Santa ambientata in Sicilia,   la notte del 13 dicembre viene celebrata soprattutto nelle regioni del nord: all'inizio di dicembre i bambini scrivono la letterina a Lucia e nei giorni che seguono il suono di campanellini (da parte dei genitori) annuncia la comparsa di un dolcetto o di un giochino. La sera del 12 dicembre, poi, si prepara un piatto di dolci per la Santa che nella notte porterà i doni richiesti. Guai a stare alzati! Se al suo arrivo Lucia troverò i bimbi svegli, getterà loro cenere negli occhi e il giorno dopo non ricorderanno più nulla. Un vero e proprio anticipo del Natale e dei suoi riti, dunque. Ma perchè questa festa è così sentita soprattutto al nord? Ancora una volta, dobbiamo ricordare che molti dei riti e delle festività cristiane si sono innestati su tradizioni antichissime dei popoli pagani, e così ci troviamo nuovamente a girare sulla Ruota dell'Anno avvicinandoci a Yule: la festa del ritorno della luce! 


Se avete letto l'articolo dedicato a  Samhain o Halloween, ricorderete che, secondo la scansione temporale dei Celti, il grande buio che caratterizza l'inverno inizia già a farsi avanti con la notte del 31 ottobre, quando il velo tra i mondi è sottile e le anime tornano sulla terra. Da allora fino a Yule il buio avanzerà fino alla notte più buia del solstizio. Gli antichi popoli nordici consideravano la notte tra il 12 e il 13 dicembre come l'inizio del mese di Yule: 12 giorni ci separano dal Natale, dal trionfo del Sol Invictus, sono giorni in cui il buio, il freddo e il caos sembrano avvolgere la terra: il sole è freddo e distante. L'inizio della rinascita sarà il 25 dicembre e i 12 giorni successivi al Natale che ci condurranno nel cuore di gennaio: il mese di Giano, la porta o portale attraverso il quale si entra nel nuovo anno. 



Nella notte del 13 dicembre, definita dagli scandinavi 'Langnatt' o lunga notte, secondo la tradizione nordica, la terra è dominata da Lussi, la Regina degli Inferi che viaggia sulla terrà portando con sè una processione di spiriti, gnomi, elfi e fate pronti a portare negli inferi i bambini che non si sono comportati bene. Lussi e il suo corteo verificheranno che ogni famiglia o clan stiano preparando la festa di Yule in modo dignitoso, pena la scarsità e l'indigenza per l'anno a venire. Ogni lavoro dovrà essere sospeso nella lunga notte di Lussi: l'umanità si congelerà proprio come la natura.


C'è dualità, nella storia di questa figura: da un lato regina degli inferi e strega potente, dall'altro  Dea Madre che partorirà il Nuovo Sole in quanto, appunto, 'Portatrice di Luce'. La figura con la quale la Santa Lucia nordica è rappresentata è simbolo di luce: una bella fanciulla dall'aspetto un po' spettrale con una corona di candele: 12 come i mesi dell'anno o i 12 giorni che separano dal Natale secondo la tradizione più antica, oppure 4 come le stagioni o le  settimane di avvento. 


La magia di questa notte avvolge anche gli animali che, secondo tradizione, sono in grado di chiacchierare tra di loro scambiandosi opinioni sui proprietari i quali, quindi, riserveranno loro un trattamento speciale con cibo e cure più abbondanti.


Non è possibile definire quando sia avvenuto con certezza il passaggio dalla festa pagana a quella cristiana nelle terre del nord. In Svezia la festa di Lussi era ancora in voga nel XIII secolo, un millennio dopo il martirio di Lucia. Come accaduto anche per altre festività, le credenze pagane furono mantenute a lungo, specialmente nelle comuità rurali. Il forte legame della tradizione di Santa Lucia nel nord Italia, invece, pare affondare le proprie radici nella dominazione longobarda del I secolo AC.


Lussekatter, dolci di Santa Lucia

Come ogni festa invernale anche Santa Lucia ha il suo dolce: deliziose brioche svedesi il cui sapore speziato richiama questo periodo di festa. Vi lascio la ricetta tratta dal blog Giallo Zafferano.


Occhi di Santa Lucia

Se invece volete provare un dolce tipico della tradizione siciliana legata alla Santa ecco gli Occhi di Santa Lucia così chiamati perchè la martire siracusana è spesso rappresentata con in mano un piatto su cui ci sono i suoi occhi: strappati ripetutamente per volere del suo promesso sposo respinto, ricrebbero ogni volta più belli, così racconta la leggenda.




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