Un fiore per ogni mese: le zinnie per settembre. E felice Mabon!
"Soprattutto amo il giallo di settembre, i mattini con ragnatele imperlate di rugiada, giorni pensosi, immobili; schiamazzi di corvi neri, foglie ramate, stoppie punteggiate di covoni. Più dello sfrenato fulgore della primavera alla mia anima si addice l'autunno"
Alex Smith
'Il diario di una signora inglese del primo novecento', Edith Holden
La Ruota dell'Anno gira verso l'autunno che quest'anno inizia il 23 settembre alle ore 3.04 italiane. Luce e ombra hanno la stessa durata in questo importante momento di passaggio astronomico dopo il quale la notte e il buio avranno la meglio e la luce del sole, progressivamente, si farà sempre più lontana e fredda: è il momento del riposo per la terra che durante l'estate, baciata dal torrido sole e piena di energia, ha lavorato al massimo per darci cibo e sostentamento.
E' un dato di fatto che sempre meno persone sono pienamente consapevoli che tutto il nostro cibo (quello più sano) proviene dalla terra; tristemente si constata, a volte, che bambini e ragazzi credono che siano i supermercati la fonte del loro sostentamento e non è una barzelletta, purtroppo. E' la realtà di chi vive tra cemento e asfalto, tra casa, lavoro e centri commerciali o sportivi senza sentire il bisogno di toccare con mano la natura se non pochi giorni all'anno quando si reca al mare o in montagna sentendosi, miracolosamente, rigenerato.
I primi segni dell'autunno in giardino
Quel sentirsi bene nella natura non è solo dovuto al fatto di essere in vacanza, ma al contatto diretto con colei da cui proveniamo: noi siamo natura al 100% e per ritrovare davvero il nostro benessere dobbiamo cercare il modo di riportarla nella nostra quotidianità in modo consapevole. Come? Alzando gli occhi e guardando il cielo, coltivando anche solo una pianta in casa, trovando i tempo di andare in un bosco, almeno nel weekend. Non è difficile. La natura cerca in ogni modo di richiamarci a sè: avete presente le 'erbacce' che bucano l'asfalto e che crescono in città? Certo sono fastidiose, ma se guardate con la mente aperta scoprirete che sono un modo con cui madre terra cerca di far capolino nella nostra vita per farci sentire nostalgia di sè.
Settembre è il momento ideale per celebrare la terra, lo sanno bene i contandini e lo sapevano i nostri antenati che con la terra vivevano a stretto contatto. Tra il 21 e il 29 settembre i celti celebravano Mabon, il secondo Sabbat dedicato al raccolto, quello che ancora oggi nel mondo anglosassone si celebra come Harvest Festival.
Il dio Mabon
Mabon, il grande figlio, era un dio gallese, un cacciatore rappresentato spesso con un bellissimo cavallo o un cane. La leggenda narra che la Grande Madre lo rapì per tenerlo prigioniero fino a primavera. Un racconto simbolico nel quale il dio rappresenta il seme, il frutto della terra che viene deposto nel ventre della madre fino alla nascita nell'equinozio di marzo. La discesa del dio nel ventre materno ha un riscontro fisico nel mondo reale: le ore di buio che avanzano. La 'scomparsa' del dio sarà oggetto anche del prossimo sabbat, la terza e ultima festa del raccolto: Samhain il 31 ottobre. Il periodo dell'equinozio e della festa del raccolto è anche noto come Michaelmas, l'arcangelo di fuoco e luce Michele.
Una chiesa inglese decorata in occasione dell'Harvest Festival (foto dal web)
Un'altra bellissima e antica leggenda che racconta l'autunno è il mito di Demetra e Persefone. Demetra, dea della terra e protrettice della natura ebbe una splendida figlia da suo fratello Zeus, Persefone. Il dio degli inferi, Ade, se ne innamorò e la portò via con sè. Demetra, disperata, cercò ovunque la figlia, tralasciando di curare le piante che, a poco a poco, si addormentarono togliendo agli uomini l'abbondanza dei loro frutti. Zeus costrinse, allora, Ade a lasciare andare Persefone. A malincuore il re delle tenebre acconsentì, ma obbligò la bella fanciulla a mangiare sei chicchi ci melagrana, rituale magico che l'avrebbe costretta a tornare da lui per sei mesi all'anno: i mesi tra autunno e inverno.
Melagrana, zucca, castagne, funghi, cachi quanti sono i prodotti stagionali che ci possono aiutare a celebrare la natura nel momento in cui si appresta ad iniziare il suo riposo! Per celebrare Mabon e il raccolto ci sono tanti rituali e quello più semplice, ne ho parlato spesso, è ancora una volta fare un bilancio della propria vita per rendere grazie, prendere atto delle cose da migliorare e decidere i prossimi passi sul come farlo. I Sabbat ripetono spesso questo tema della introspezione e gratitudine e ci danno l'opportunità di fermarci e fare il punto. Noi siamo padroni della nostra esistenza. Certo non possiamo cambiare ciò che accade, ma possimo decidere come rispondere a ciò che la vita ci dà: scelgo la disperazione, l'inattività, la rassegnazione e la lamentela o decido si accettare ciò che mi capita a testa alta, con positività e con la voglia di migliorarmi per andare avanti con energia? Non è facile, lo so, ma la scelta è la nostra!
Originarie dell'America meridionale e del Messico, queste piccole delize riempiono il giardino di colore e di gioia! Sì perchè come mi piace dire: le zinnie sono felici, non a caso, nel linguaggio dei fiori esse simboleggiano buonumore oltre a tenacia e semplicità.
La magia delle zinnie sta nei loro semini: piccole punte di colore scuro che racchiudono infinite possibiltà e combinazioni. Da un seme nasce uno stelo che, con il tempo, si ramifica agli internodi delle foglie producedo altri steli e moltissimi fiori.
Dopo anni di dimenticanza, la zinnia è tornata di gran moda, un po' come è accaduto con le dalie, grazie a Instagram e ad alcune aziende florovivaistiche soprattutto statunitensi e britanniche. Ne esistono centinaia di cultivar di ogni colore. Quelli maggiormente in voga attualmente sono il lime, il pesca, il salmone che si accostano ai più tradizionali rosa e gialli per creare davvero un angolo di stupore in giardino. Come dico ormai da qualche anno: MAI PIU' SENZA zinnie!
I semi si trovano nei negozi di agraria, ma anche alla Lidl. Si mettono direttamente in terra verso maggio o giugno e si irrorano di acqua ogni tanto per tenere il terreno morbido. In una settimana circa spuntano le prime foglioline di cui le lumache sono ghiotte, quindi occorre stare attenti. Una volta sviluppata la pianta non occorre annaffiare tutti i giorni, ma un po' di acqua fa bene alle fioriture. Per stimolare la produzione di tanti rami laterali e di steli più lunghi, anche in questo caso, sarebbe bene praticare la cimatura già vista per le dalie.
Per noi che viviamo il mondo della scuola, settembre segna l'inizio di un nuovo anno. Come accade a gennaio, si fanno progetti, ci si pongono obiettivi da raggiungere, si pianifica per accogliere i ragazzi nel miglior modo possibile, favorendo così la loro crescita e il loro sentirsi parte di una comunità. A poche ore dalle prime riunioni, auguro a tutti i colleghi e a chi mi legge un anno di semina consapevole e un raccolto abbondante!
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