Il calendario degli alberi sacri: novembre e l'Orniello

 L'orniello (Fraxinus ornus) è un albero discreto. Non è vistoso, nè molto noto. Cresce nei boschi della macchia mediterranea in mezzo ai suoi compagni ben più famosi. Nel Bosco che cura, qui vicino a casa, se ne sta nascosto tra querce, allori, ulivi e ligustri. E se ti soffermi un attimo a respirare tra gli alberi, è lui a chiamarti! I suoi rami, mossi dal vento, si allungano verso di te, accarezzandoti con le loro foglie di un bel verde brillante che, a novembre, iniziano a cambiare colore per poi cadere, formando un tappeto morbido che scroscia sotto ai tuoi piedi. Se ti prendi un attimo per ascoltare, l'orniello ti sussurra storie di resilienza, di morte, di rinascita e di nuovi inizi. Per gli antichi, era davvero un albero sacro, capace di fortificare chiunque fosse rimasto qualche tempo in sua presenza. I Celti, maestri di saggezza, lo consideravano il supporto su cui il mondo fu appoggiato al momento della creazione. 

Un orniello nel Bosco che cura

Vale la pena ascoltare la lezione di quersto albero maestro e lavorare con lui nel corso di questo mese che ci fa entrare nel cuore dell'autunno. 

Il mese di novembre si apre con il ricordo dei nostri cari che sono già passati nell'oltre. Il sabbat pagano di Samhain (Halloween) ci conduce al di là del velo con il pensiero che rende viva la memoria di chi non c'è più. Ogni cultura ha i suoi riti e i suoi miti riguardo alla morte, il cui tema non va esorcizzato o ignorato, ma compreso e abbracciato perchè non è che una fase della vita stessa. Non può esserci rinascita senza morte! E la Natura, nostra Maestra, ce lo sta mostrando proprio in questo tempo: gli alberi si spogliano: sembrano morire! Gli animali si ritirano nel sonno dell'inverno per poi risvegliarsi, rinvigoriti, in primavera! Il seme cade in terra e muore per poi germogliare a tempo debito. L'autunno e l'inverno sono necessari alla natura come a noi. E' tempo di fare nido, di volgere lo sguardo verso il centro del cuore, di riposare per riprendere energia. 

In questi primi giorni del mese, feste dei Santi e dei defunti , prenditi del tempo per onorare la memoria dei tuoi antenati: se vuoi, puoi usare l'esercizio fatto con l'oro del nocciolo per sanare le fratture eventualmente rimaste e per esprimere loro la tua gratitudine. Usa il marrone per radicarti nelle tue origini, immagina di affondare le tue radici nel terreno della storia fino ai tuoi antenati più remoti: senza di loro non saresti qui, non saresti chi sei.

L'orniello che, come i suoi compagni "decidui", lascia andare le foglie e rimane, imponente, con i suoi rami stagliati nudi verso il cielo grigio di una tipica giornata di novembre, riflette il movimento di chiusura di questa stagione. Ma quel che sembra morto, è vivo! Infatti, ancora nel cuore dell'inverno, intorno a febbraio, iniziano a maturare le gemme, immagine di un nuovo inizio, di una nuova stagione. L'orniello è forte e resiliente, tant'è vero che viene usato come albero "pioniere" per ricolonizzare e rimboschire i terreni arsi dal fuoco. Il nostro albero sacro, dunque, rimette in moto l'ecosistema delle zone desertificate, non teme la loro aridità, è resiliente, crea ombra, risana il suolo e dà nuova speranza.

 

Le foglie di un orniello che iniziano ad "addormentarsi"

Il nocciolo e il castagno ci hanno insegnato a scendere dentro di noi, a curare le nostre ferite e ad arrivare al cuore della nostra autenticità. Ripartiamo da lì con un dono prezioso dell'albero sacro di novembre: la manna!


La manna che sgorga da un tronco di orniello
(immagine dal web)

Se incidi la dura corteccia di un orniello, se vai oltre quella corazza legnosa, vedrai sgorgare una sostanza bianco latte che solidifica a contatto con l'aria, formando lunghe stalattiti. In Italia, questa lavorazione viene fatta soprattutto soprattutto in Sicilia, nella zona delle Madonie. Dopo l'essiccazione, la manna viene raccolta e utilizzata per scopi curativi grazie alle sue proprietà emollienti e lassative o come lenitivo della tosse. In pasticceria, si usa come dolcificante. 
Il nome "manna" sembra derivare dall'ebraico: "manu", espressione di sorpresa che significa: "Cos'è?" e che ricorda il noto episodio biblico nel quale una miracolosa sostanza bianca, piovuta dal cielo, sfamò gli ebrei in marcia nel deserto. Un dono divino, da consumare con parsimonia per superare le difficoltà del lungo esodo.
La manna è, dunque, ciò che l'orniello, taciturno, dona al mondo!


Il tempo dell'orniello

Lavorare con l'orniello significa far sgorgare la manna preziosa che è dentro a ciascuo di noi, trovare in noi le risorse per stare bene, trovare equilibrio e far brillare la nostra luce

Riprendi i tuoi appunti e vai a rileggere il lavoro di ottobre. In particolare cerca la risposta alla domana: Cosa fa cantare la tua anima?

Dopo il tempo trascorso daresti la stessa risposta? 

La tua manna

Proviamo ad approfondire, ma prima di iniziare, concentrati sul tuo respiro e porta calma alla tua mente. Rimani per qualche minuto in silenzio e in ascolto del tuo cuore.

La tua "manna", la luce che ti fa brillare, ti può aiutare a superare i momenti di difficoltà, l'arrivo di un'emozione in cui non ti piace stare, gli imprevisti che, spesso, la vita regala. 

Quali attività ti fanno stare bene?
In quali momenti ti senti serena, felice e spensierata?

Fai un elenco di almeno 5 attività che ami, che puoi fare con facilità a casa e che non occupano troppo tempo in termini di preparazione ed esecuzione (es. Fare un dolce- chiamare un'amica - fare una veloce passeggiata in natura - giocare con il tuo bambino - o il tuo animale - disegnare, ecc.). Poi, prepara 5 foglietti e su ciascuno scrivi in bella caligrafia, con penne o matite colorate, una di quelle attività che sono per te come "manna dal cielo" perchè ti risollevano lo spirito. Metti i foglietti in una busta e tienila nel diario. Ogni volta che ti troverai in un deserto arido, prova a prendere uno di quei foglietti e trova il tempo di mettere in pratica ciò che ti suggerisce. Sentirai lo spirito sollevato perchè avrai fatto cantare la tua anima anche solo per poco tempo.

Dedicare tempo a noi stessi e alle attività che ci rilassano è fondamentale per camminare le nostre stagioni con equilibrio. Non è egoismo! Se ci prendiamo cura, prima di tutto, di noi stessi avremo più energie da dedicare agli altri. La "manna" che hai individuato è il tuo caricabatterie, la dolcezza che ti regali per essere pronta a dare il meglio di te agli altri!

L'orniello ti invita a fermarti, a respirare e ad essere felice!

Buon novembre!

Lasciami un commento, mi farà piacere leggerti. Se sei interessata o interessato ad approfondire i temi che tratto: la Ruota dell'anno,  la gestione delle emozioni con i Fiori di Bach o la meditazione, scrivimi pure in privato, sarò felice di parlare con te:

sabrinamasnata72@gmail.com

Le iscrizioni per il secondo gruppo del mio corso: "Fermati ad annusare le rose" mindulness e diario di natura (sia in presenza che online) sono aperte, scrivimi per maggiori informazioni!





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