La Ruota dell'anno e gli alberi sacri
Prima di avviare la rubrica dedicata agli alberi sacri del territorio, ritengo opportune alcune precisazioni che, se vorrai, ti aiuteranno ad avvicinarti alla pratica che ti propongo con maggiore consapevolezza.
Prima di tutto cosa è la Ruota dell'anno? Si tratta di un'antichissimo strumento di tradizione pagana che serve per misurare l'andare stagionale del tempo e che mette in evidenza alcune tappe considerate sacre e particolarmente importanti nella tradizione contadina. Oltre ai solstizi e agli equinozi, sono evidenziati altri quattro momenti di transizione tra una stagione e l'altra. Le festività rappresentate (chiamate sabbat) hanno un ordine diverso rispetto al calendario Gregoriano: l'anno inizia infatti a fine ottobre. Ho già analizzato ogni festival in passato, troverai gli approfondimenti cliccando sul nome di ciascuno:
Samhain (31 ottobre)
Yule (solstizio di inverno)
Imbolc (1 febbraio)
Ostara (equinozio di primavera)
Beltane (1 maggio)
Litha (solstizio di estate)
Lammas (1 agosto)
Mabon (equinozio di autunno)
Tre di queste tappe sono definite "festival del raccolto" e sono, quindi legate ai concetti di prosperità, abbondanza e gratitudine: si inizia a fine estate, con Lammas, si prosegue con Mabon, l'equinozio autunnale, per poi concludere il 31 dicembre con Samhain, momento in cui la Madre Terra, simbolicamente, inizia a ripiegarsi su sè stessa per il riposo invernale.
Illustrazione della Ruota dell'Anno (immagine dal web)
Come si intuisce, i sabbat sono legati profondamente al ciclo solare, ma anche a quello della luna, in un continuo alternarsi di archetipi maschili e femminili che tessono la danza delle stagioni. La simbologia e la ritualità che propone il cammino con la Ruota accendono riflettori sulla nostra vita, sono una bussola potente per intraprendere un cammino di crescita personale.
Non ti fare spaventare dalla parola sabbat, non si tratta di stregonerie o rituali di magia nera! Ma di occasioni che aiutano a riflettere su di sè e, possibilmente, a migliorarsi.
Quando ho scoperto la Ruota, ho iniziato a vivere il mio tempo seguendone l'andare e mi sono resa conto di come questo strumento mi abbia abituata ad osservare la natura (innamorandomene), a vivere l'alternarsi delle stagioni con consapevolezza senza farmi trascinare dal fiume in piena delle mie giornate. Ogni volta che mi sento spazzata via, so che la Ruota mi darà gli strumenti per fermarmi, respirare e ancorarmi. E dato che il tempo sulla Ruota non è lineare, ma ciclico, il ritorno delle stagioni e dei mesi, se vissuto con consapevolezza, ci aiuta a scendere sempre più in profondità, portandoci in contatto con quella dimensione interiore in cui troviamo il nostro vero io e la vera pace.
La spirale del percorso meditativo di Dalemain House, Cumbria (UK)
Il movimento a spirale della ruota è un simbolo archetipico del viaggio profondo all'interno di noi stessi e, non a caso, lo si usa sempre più spesso per la creazione di percorsi meditativi di grande successo. Percorso a spirale che, tra l'altro, io vedo rappresentato molto bene nel giro dei petali di un bocciolo di rosa appena schiuso che diventa, a sua volta, un ottimo strumento di ispirazione per la meditazione.
Il fatto che le festività stagionali sulla Ruota siano otto ci offre l'opportunità di fermarci consapevolmente otto volte all'anno per fare il punto sulla nostra vita, celebrare il buono e correggere la rotta in caso fosse necessario: processo fondamentale quando si vuole vivere con intenzionalità e non procedendo per inerzia. Mi piace sottolineare ancora che il valore aggiunto della Ruota è che ci porta a cercare la natura più spesso, a portarla nella nostra quotidianità con tutti i benefeci ormai noti.
Altra precisazione importante: perchè parlo di alberi sacri del territorio? Seguendo il modello della Ruota dell'anno, mi ispiro alla cultura celtica che considerava la natura sacra. I Druidi avevano elaborato un calendario dedicato agli alberi che trovo molto affascinante e che seguo per questa rubrica adattandolo alla logica del Genius loci. Ho individuato piante radicate sul mio territorio che si trovano nei boschi di buona parte di Italia soprattutto ad una altitudine massima di 800 metri. E' poco efficace, invitarti a meditare con piante che trovi solo in alta montagna (a meno che tu non usi i loro oli essenziali). Molto meglio proporti quelle con cui condividi suolo, acqua e aria. Essenze che, con ogni probabilità, erano oggetto di venerazione dei tuoi antenati intrecciandole al tuo lignaggio. Inizieremo dal mese in corso, settembre, per non perdere tempo!
Gli alberi sono detti "sacri", quindi, perchè diventano strumenti che ci accompagnano in un cammino di ricerca personale e spirituale che non ha necessariamente a che fare con la religione che si professa. Se poi, come faceva San Francesco, si vuole lodare Dio attraverso la bellezza del creato, ben venga!
Ogni mese ti racconterò una pianta, ti inviterò ad andare a cercarla in natura per stare un pochino con lei e ti proporrò qualche approfondimento sulla stagione in corso, con spunti di riflessione personale che spero ti saranno utili.
Cosa dici, partiamo? Tra qualche giorno inizieremo da settembre con il nocciolo!
Se abiti nella zona della Val Polcevera o di Genova, ti consiglio un luogo in cui potrai trovare tutte le essenze, io vado a cercarle lì: Il Bosco che cura (Via Asilo Infantile di Murta) con accesso dal Ponte sul Rio Ciliegio a Trasta. Molte delle piante che ti racconterò sono anche nel bosco di Geminiano (Località Casetta Celeste, spalle alla cappelletta verso destra) che, pur essendo ormai una discarica, dovrebbe diventare un parco protetto per la ricchezza delle fioriture primaverili.
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